19.12.12

Chiesa, pedofilia e seminari. Parla Antonio Mazzi, prete televisivo.

Lo scorso anno il prete televisivo Antonio Mazzi alla “festa democratica” di Pesaro disse parole che avrebbero dovuto fare scalpore su Chiesa e pedofilia e in particolare sui seminari. In Vaticano nell’immediato gli diedero risposte sprezzanti, poi silenziarono l’intera problematica. Dall’articolo del “manifesto” (siglato d.d.) che riferisce il fatto riprendo qualche passaggio di Mazzi e del curiale replicante. (S.L.L.)
Antonio Mazzi, prete televisivo

Antonio Mazzi
«Andrebbero aboliti i seminari minori. L'errore inizia da lì».
«Le risposte della Chiesa ai casi di pedofilia emersi in questi ultimi tempi non mi hanno convinto... Chi vuole diventare prete, deve studiare da casa facendo di tanto in tanto verifiche con il suo direttore spirituale, ma, ad adolescenza finita, il seminario è un luogo che castra, non è un luogo naturale. Bisogna trovare un iter più aderente alla realtà per chi vuole diventare prete, così che fino a 19-20 anni si possa vivere anche l'aspetto affettivo e sessuale… Io non sono andato in seminario se ci fossi stato non sarei mai diventato prete».

Roberto Zammerini,
rettore del Pontificio seminario romano minore.
«Forse don Mazzi si fa trascinare dalla ricerca dell'audience, o dal secolarismo, forse non conosce più tanto bene queste realtà… Anche le condizioni di un seminario minore si adattano ai tempi, non siamo più negli anni '40, i ragazzi non sono chiusi dentro come carcerati. Quest'anno abbiamo 18 seminaristi; ma bisogna sapere che seguono studi regolari presso scuole pubbliche o parificate e queste ultime sono composte da classi miste di ragazzi e ragazze. Inoltre abbiamo una psicologa che li segue. Non c'è nessuna costrizione».

“il manifesto”, 1 settembre 2011

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