25.2.18

Di Anna Ascani, sedicente Pasionaria (P.L.)


Mi arriva per e-mail il resoconto, poco edificante, di alcune imprese dell'onorevole Ascani, responsabile cultura del Pd, scritto da un eccellente giornalista, tra l'altro redattore di “micropolis”. Mi pare degno di lettura e riflessione. (S.L.L.)

La storia inizia nel 2013 quando in una trasmissione tv del mattino l'on. Anna Ascani responsabile nazionale della cultura del Pd afferma di essere una insegnante e sostiene la "buona scuola" del Governo.
Mi arriva per posta elettronica una foto con il registro delle firme del corso di abilitazione del ministero per l'Umbria dove risultano le date dell'inizio del corso e le firme delle presenze. La Ascani ha presenziato solo una volta su 4 lezioni e il corso finirà dopo 4 mesi.
La Ascani su facebook si firma La Pasionaria Anna Ascani.
Scrivo un piccasorci su micropolis dell'aprile 2013.

La Pasionaria
Perdoniamo tutto alla giovane Ascani.
La scaltrezza contadina e l'ambizione smisurata che alle primarie del Pd l'ha vista surclassare molti pezzi da novanta; l'euforia malcelata per la conquista di un seggio sicuro; la foga con la quale ripete a pappagallo la linea "se il Pd non avrà i numeri per governare lo dovremo anche all'atteggiamento di Ingroia e della sinistra" . Una sola cosa non le perdoneremo mai. Nella costruzione a tavolino della sua immagine di pollastrella d'allevamento, ama aggiungere al suo nome il nomignolo di Pasionaria. No, questo no. Dolores Ibarruri era una compagna storica, sindacalista, combattente della guerra di Spagna, segretaria generale del Pce dal 1944 al 1960. La giovane Ascani nasce nelle parrocchie e, per ora, ha combattuto soltanto negli studi televisivi dove si spaccia come esperta insegnante anche se non è neanche abilitata all'insegnamento e dove spaccia disinvoltamente le panzane sulla buona scuola del governo Renzi. Panzane che la porteranno sicuramente ad entrare nel giglio magico del genio di Firenze. Ma si dia una regolata. Lei è entrata nella cronaca, la Pasionaria nel senso di Dolores Ibarruri è da tempo un gigante della storia.

Si incazza non poco, arrivano pressioni (tante) e applausi (pochi) ma la sua insistenza sembra sostenere quanto afferma. Mi suggeriscono di allargare la platea e di parlare con la prof. Signorelli.
Alla prima occasione, invitata da Floris, accetta ma chiede anche la presenza dell'onorevole Ascani per parlare di scuola e altro. Sul filmato allegato si vede la foga con la quale la Ascani ribadisce la sua presunta abilitazione. 
“Tecnica della scuola” è un giornale di settore molto conosciuto tra gli insegnanti. Si interessa al caso e verifica in pochi minuti che la on. Ascani non ha mai conseguito l'abilitazione.

Da “Tecnica della Scuola”
L’onorevole Anna Ascani può insegnare storia e filosofia nei licei? L’esponente del Partito Democratico, alla trasmissione “Di Martedì” su La7 (clicca qui per vedere il video) nel novembre scorso, dichiarò di essere abilitata all’insegnamento. Subito, però, sono sorti dei dubbi. Diversi insegnanti hanno chiesto, tramite social network, ad Ascani di mostrare il suo certificato di abilitazione all’insegnamento TFA (Tirocinio Formativo Attivo). Infatti il parlamentare dice di aver conseguito questo titolo presso l’ateneo di Perugia insieme ai suoi colleghi della A037 (Filosofia e Storia) nel 2013.

Dopo varie richieste di chiarimenti, anche da parte del M5S, la Ascani ha riferito di non aver conseguito il titolo né durante il primo ciclo, né nell’attuale secondo, nel quale era stata inserita senza ripetere le prove d’accesso obbligatorie, ed avendo dunque usufruito di una “sospensione” o “congelamento” (in realtà permesso solo “agli aspiranti vincitori di più procedure, o nei casi di maternità o gravi e comprovati motivi di salute come da nota Miur n. 0020175 del 29 dicembre 2014). Dunque la Ascani avrebbe millantato un titolo che non aveva, in realtà, conseguito, con la “motivazione” che, comunque, avendo iniziato il percorso e credendo di poter portarlo a termine, si sentiva “già” come abilitata”.
La risposta della parlamentare non si è fatta attendere e con un post su Facebook si è difesa ammettendo di di aver detto “una cosa imprecisa e sbagliata”.
Non è finita qui però. Infatti, sempre in quel post, Ascani, per giustificare quanto detto, ha affermato di aver avuto accesso a un privilegio sconosciuto ai normali tirocinanti e di aver detto no a tentativi di far “risultare” la frequenza a lezione. Il M5S, in una nota, chiede ad Ascani chi le abbia offerto queste scorciatoie. “La falsificazione si configura come un vero e proprio reato che, sempre secondo quanto afferma la deputata, altri soggetti “senza scrupoli” starebbero compiendo. Sarebbe suo dovere – conclude la nota del M5S, denunciare tali fatti agli organi giudiziari competenti, chiarendo subito chi le ha proposto la falsificazione di firme e presenze a quel tirocinio cui dice di aver partecipato”.
Oggi 2018 la Ascani gira per la campagna elettorale coinvolgendo insegnanti e mondo della scuola come responsabile nazionale della cultura del Pd.

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