12.6.10

Una gioia più vasta e più virile (Paul Nizan 1905 - 1940)

Senza dubbio, noi ci accorgiamo bene che la nostra collera e la nostra impazienza e la nostra visione dell’avvenire non riescono a tradursi in parole e a trasferirsi nei fogli di carta stampata che alla men peggio.

Certamente sarebbe per noi più prezioso abbattere che non rifiutare, batterci che non persuadere, combattere che non guadagnare alla causa i combattenti dell’avvenire. Certamente noi conosceremmo una gioia più vasta e più virile nel sederci a tavola nelle nostre case la sera della vittoria che non nell’aver lavorato la materia del linguaggio. Il vento di quella vittoria spazzerebbe tutta la polvere dei nostri rifiuti e ci libererebbe dai nostri mucchi di discorsi, dai nostri mucchi di libri e ci ripulirebbe dalla nostra retorica.

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Les Chiens de garde (I cani da guardia), Agone, Parigi, 1998 (ma la prima edizione è del 1932), pag. 9 - La traduzione è mia.

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