24.3.18

Grazie dei fiori. Una lettera di Rosa Luxemburg a Matilde Jacob (1915)

Bottondoro

Venerdì, 9 aprile 1915

Mia cara signorina Jacob,
[...] Un grazie tutto speciale per i fiori; Lei non sa che buona azione è stata la Sua. Così posso occuparmi nuovamente di botanica, il che è la mia passione e il miglior modo di riposarmi dopo il lavoro. Non so se Le ho già fatto vedere i miei quaderni di botanica, sui quali, dal maggio 1913, ho raccolto circa 250 piante — tutte meravigliosamente conservate. Li ho tutti qui, insieme ai miei vari atlanti ed ora posso impostare un nuovo quaderno, uno speciale per la «Barnimstrasse». Proprio tutti i fiori che Lei mi ha mandato non li avevo ancora, ed ora li ho messi nel quaderno; sono particolarmente contenta del bottondoro (quel fiorellino giallo nella prima lettera) e della pulsatilla, perché qui intorno a Berlino non se ne trovano. Anche le 2 foglie d’edera della signora von Stein sono state eternate — in realtà l’edera non ce l’avevo ancora (hedera helix in latino); la loro origine mi fa doppiamente piacere. A parte l’erba trinità, tutti i fiori erano stati spianati a dovere, il che è importante per fare della botanica.
Sono contenta per Lei che possa vedere tante cose; per me sarebbe una punizione se dovessi visitare musei e simili. Mi viene subito l’emicrania e ne ho le ossa rotte. Per me l’unico riposo consiste nel bighellonare o sdraiarmi sull’erba, al sole, osservando gli insetti più minuti o fissando le nuvole. [...]

In Per conoscere Rosa Luxemburg, a cura di Lelio Basso, Oscar Mondadori, 1977

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