24.3.18

Marsala. I panini “cunzati” (Giuseppe Culicchia)


Il panino cunzato più cunzato che c’è l’ho mangiato a Marsala non nel 1972 ma nel 1997. Progettavo con mia moglie una gita ai Sassi Bianchi, una spiaggia di massi non lontana da San Vito Lo Capo, e pensai di chiedere se potevo avere un paio di panini cunzati al signor La Vecchia, gentilissimo e baffuto proprietario del negozio di alimentari di via Santa Caterina, nonché mio fornitore di semola per il cuscus, proveniente da un mulino locale e di ottima qualità. “E che problema c’è?” rispose il signor La Vecchia, affabile come sempre. “Non si preoccupi, lei si faccia una passeggiata che glieli preparo.” Feci la passeggiata e al mio ritorno trovai un sacchetto con i panini cunzati. Quando intorno all’una del pomeriggio attaccammo a mangiarli sulla spiaggia dei Sassi Bianchi, Barbara e io scoprimmo che il signor La Vecchia mi aveva preso molto sul serio e che aveva farcito i pani di grano duro ricoperti di giuggiulena con pomodori secchi, pecorino, acciughe, capperi, sale, olio, pepe, basilico, origano, melanzane, cipolle e molti, molti peperoncini. Naturalmente, avvertiti che la spiaggia era isolata, ci eravamo portati due bottiglie d’acqua. Per tenerle in fresco, le avevo sistemate in mare ancorandole ad alcune pietre. Ma quando con la bocca infuocata dai peperoncini e dal resto andai a recuperarle, scoprii che la corrente se le era portale via tutte e due. Mia moglie si congratulò. Non credo di aver mai avuto tanta sete in vita mia.
In realtà, la maggior parte dei marsalesi si procura gli ingredienti necessari alla preparazione dei panini cunzati al mercato, da cui si può accedere sia da via Garibaldi, sia da piazza del Popolo. E il mercato si trova a pochi passi da quel tempio della gastronomia marsalese che è Gerardi, lussuosissimo emporio di prelibatezze di piazza Mameli, dietro Porta Garibaldi. Quando d’estate la temperatura all’esterno viaggia intorno ai quaranta gradi, entrare da Gerardi è un sollievo: l'aria condizionata vi regna sovrana. E in fatto di prodotti alimentari vi si trova tutta la Sicilia, isole minori comprese.

Sicilia, o cara. Un viaggio sentimentale, Feltrinelli, 2010

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