Tra i meriti di Andreotti c'è quello di aver scritto una delle due prefazioni all'edizione italiana delle Opere scelte di Nicolae Ceausescu negli anni Settanta. L'altra la scrisse Nilde Jotti.
Nel perugino ve ne fu ampia circolazione perché il presidente della provincia, Pagliacci ne fece acquistare centinaia di copie, nell'ambito - credo - di un qualche gemellaggio con chissà quale provincia d...ella Romania. A quel tempo il capo rumeno era elogiato dagli americani per il suo non totale allineamento con l'Urss, che aveva addirittura sfidato, condannando l'invasione della Cecoslovacchia nel 1968.
Per Pagliacci questa amicizia era fonte di molteplici gioie: si recava sovente in Romania per fare il trattamento del Gerovital o altri trattamenti accolto con grandi onori. Ci si trovava bene.
Per un po' di tempo la Provincia regalò quei volumi a scuole, ospizi, ospiti, insomma a chiunque li accettasse, ma ne rimasero per lungo tempo visibili alcune decine di esemplari negli scaffali della sara riunioni di Palazzo Penna, ove era allocata una delle biblioteche della Provincia.
P.S.
Non compravo i libri di Andreotti. Non che non scrivesse bene, ma non mi piaceva uno che, perfino quando raccontava di Pellegrino Rossi, lanciava messaggi obliqui. Sfogliai Visti da vicino in treno, prestato da un compagno di viaggio, e ne lessi qualche pagina. Mi pare di ricordare anche un ritrattino di Ceausescu, simpatizzante, ma potrei sbagliarmi, confondendo l'esecrato dittatore rumeno con qualche altro. C'è qualcuno che possa dirmi se in Visti da vicino di Andreotti ci sia o no Ceausescu?
Secondo P.S
Dopo un controllino in rete preciso che mi riferisco a uno dei tre volumi originari di Rizzoli ( Visto da vicino, I, II e III serie), non all'antologia del 2000 nella BUR, che raccoglie "il meglio" e dove - ovviamente - Ceausescu non c'è.
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