A che pagina della storia, a che limite della sofferenza —
mi chiedo bruscamente, mi chiedo
di quel suo «ancora un poco
e di nuovo mi vedrete» detto mite, detto terribilmente
e lui forse è là, fermo nel nocciolo dei tempi,
là nel suo esercito di poveri
acquartierato nel protervo campo
in variabili uniformi: uno e incalcolabile
come il numero delle cellule. Delle cellule e delle rondini.
Da Al fuoco della controversia (1978)
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