10.5.18

“Exit ... rustica puella”. Un canto goliardico tradotto nel mio siciliano (S.L.L.)

Il carme 90 dei Carmina Buriana, nell'edizione critica stabilita da Hilka, Schumann e Bischoff (3 voll., Heidelberg, 1930-1970) ha un incipit che tra gl'italiani può suscitare ilarità. 
In altre edizioni al testo che parla dell'uscita di una villanella (rustica puella) sul far dell'alba (diluculo) viene aggiunto un frammento con altra collocazione nei codici, nel quale uno studente invita una villanella a seguirlo. Si tratterebbe, in questo caso, di un vero e proprio archetipo della Pastorella, un componimento, in genere a botta e risposta, praticato dai trovatori di Provenza e dai loro imitatori in varie regioni d'Europa. 
In siciliano si conserva peraltro più di una villanella, un canto popolare basato sull'incontro tra un giovinotto di città e una ragazza di campagna dalle belle forme. Rosa Balistreri ne ha interpretata una assai bella che purtroppo non trovo in “You Tube”: si concude con un ceffone al corteggiatore.
Qui ho postato, insieme al testo latino senza aggiunte, una mia traduzione del canto 90  nel dialetto del mio paese. (S.L.L.)

Exit diluculo
rustica puella
cum grege, cum baculo,
cum lana novella.
Sunt in grege parvulo
ovis et asella,
vitula cum vitulo,
caper et capella.
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Niscìu di prima matina
cu la mannara la viddranedra,
si purtà appriessu la viria
e lana nova 'ppi filari.
È nicareddra la mannara:
na piecura e na sciccareddra,
lu jencu 'ccu la jannizza,
lu caprettu 'ccu la crapuzza.

Dai Carmina Buriana, Tascabili Bompiani, II edizione gennaio 1991

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