Lucio Piccolo |
Non fu come credesti per lo scatto
del giorno innanzi che aveva toccato
la pianta gracile, troppo sensitiva
per altro fu il singhiozzo,
forse l'eco risorta
d'una storia dolente
d'inverni senza focolare...
ma certo in me s'apriva
la voce che da sempre dura
ed umile e tremenda
ci lega, ognuno
di noi al dolore d'ognuno
anche ignorato.
Poi viene calma ed il sonno
vicino al tuo riposo. Sull'arena
onda dopo onda la marina lontana
suona una notte di trasparenze in cui
riemergono da le profondità
sull'errante pianura
le luci fuggitive dei tesori
che i navigli salpati alla speranza
dell'isole felici
dispersero nei gorghi.
Postilla
La copia fotostatica dell’autografo manoscritto e il testo in stampa di questa lirica, datata 15 giugno 1967 e dedicata (“affettuosamente”) a Vincenzo Consolo, vennero pubblicati su “Leggere”, la rivista di libri edita e diretta da Rosellina Archinto, nel numero di marzo 1989. (S.L.L.)
1 commento:
La commistione prosa/poesia e la naturalezza del verso e dell'immagine : una "semplicità espressiva" sabiana , ma tutta d'un fiato , con dentro un pathos molto personale e ben riconoscibile .
Grazie -
leopoldo attolico
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