Come sei bella stasera
mia donna che a tutti ti
concedi
com’è giusto che sia
mia città lavorata
da milioni di mani
negli anfratti millenari
del giorno.
Mi piace il vino e il
fritto
di dolcissime ciambelle
mi piace l’odore dello
steamer
che si stacca dal molo
mi commuovo a guardare il
selciato
bagnato di guazza serale
perché già quand’ero
bambino
quel luccicare mi diceva
il giorno andato
la notte incipiente
la danza delle onde nel
Bosforo
la fatica dei
pescivendoli che
lavano i banconi della
vendita.
Dal sito "via lepsius"
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