12.4.11

3 luglio 1941. Stalin fa appello a tutto il popolo russo per la guerra patriottica

Il fatto fu oggetto di denuncia nel famoso Rapporto segreto di Nikita Kruscev al XX Congresso del Pcus (1956) e considerato prova provata che il “culto della personalità” era del tutto ingiustificato: si raccontò che nel giugno 1941, dopo l’aggressione tedesca per lui del tutto inaspettata a cagione del famigerato patto del 39, Stalin per alcuni giorni si sottrasse alle sue responsabilità e si chiuse nella sua dacia rifiutando ogni contatto politico.
Roy Medvedev in Stalin sconosciuto sottopone a verifica l’affermazione di Kruscev mettendo a confronto diverse testimonianze in un senso o nell’altro. Sembra optare per la tesi che alcuni giorni di assenza vi furono.
Io ho trovato più interessante quello che lo storico racconta sugli avvenimenti dei primi di luglio, quando, tornato a dirigere il partito, il paese e l’esercito, Stalin pronunziò il suo primo discorso alla radio, molto più patriottico che comunista. (S.L.L.)

Il tre luglio pronunciò il suo primo discorso alla radio, rivolto a tutto il popolo. Iniziò in modo per lui inconsueto: «Compagni! Cittadini! Fratelli e sorelle! Combattenti del nostro esercito e della nostra flotta! A voi mi rivolgo, amici miei».
Secondo quanto testimonia un funzionario dell’apparato di partito di quegli anni, molto bene informato, questo discorso fu scritto personalmente da Stalin nell’appartamento della Stasova, della cui opinione egli continuava a tenere conto.
Stalin era assai inquieto, le mani gli tremavano. La Stasova, piuttosto incline a posizioni dogmatiche, si infuriò e gli chiese: «Hai deciso di consegnare il paese ai tedeschi? parli solo di ritirata e dici che tutto sta andando in rovina. A questo forse abbiamo preparato il paese e il partito? E che cosa c’è dietro questa mistica patriottica: ispiriamoci ad Alexandr Nevskij, Suvarov, ecc.?». «Non riusciremo a muovere il popolo alla guerra soltanto con il marxismo-leninismo», rispose Stalin.

1 commento:

Antonio ha detto...

Stalin era un grande stratega, teorico, militare e politico. Tutti i popoli del mondo devono infiniti ringraziamenti a lui e alla sua opera. Se oggi il nazismo non domina il mondo, lo dobbiamo al 97% a lui.

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