11.4.11

Cesaretto. Trattoria toscana in strada romana (Attilio Bertolucci)

Qualche tempo fa sul Corrierone (così lo chiamava Gadda con ironia mista ad affetto, privilegiando però l’Informazione, che lo metteva al corrente, verso il crepuscolo, sulle ultimissime quotazioni delle “Edison”, poi maledettamente nazionalizzate) Mario Soldati chiedeva che non si lasciasse morire “Cesaretto”, giustamente lodando quella sobria, sana, umbratile trattoria toscana in pericolo, e insieme vituperando ingiustamente, com’è sua abitudine, Roma.
Ma non si rendeva conto il nostro amico quanto noiosa sarebbe risultata la “Fiaschetteria Beltramme” (tale l’antico nome, fortunosamente conservato, della trattoria) se incontrata nella magnifica, superba, ventosa Firenze, o sia pure a Pienza o Cortona stupende, in piena Etruria? Si vanta lingua toscana in bocca romana. E perché non trattoria toscana in strada romana? Quando poi questa sia la brulicante, sonora, allegra Via della Croce, con l’ocra delle sue case perdentesi nella prospettiva di verde del Pincio, del verde che già incantò Velasquez?
Non vorrei cadere nell’errore di Soldati, svalutando la sublime Toscana per difendere Roma da strali finti, consapevolmente da palcoscenico o da teatro di posa. Ma perché il lucchese-egizio Ungaretti, il fiorentino Palazzeschi, il milanese Gadda, il parmigiano Barilli, il friulano Pasolini scelsero questa città indegna, l’ultimo amandola al punto da offrirle in sacrificio la vita?
Forse, è un’ipotesi, questa capitale  degradata e splendida è anche, non può non essere, per dirla con Eluard, una “capitale del dolore”, perciò addicentesi ai poeti. E’ il marchio a fuoco delle città imperiali, di Roma come di Londra o New York. E proprio per questo “amata… Quantum amabitur nulla”, come disse Catullo veronese di quella Clodia che potrebbe essere l’emblema di bellezza e di perdizione della città.
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Il brano è tratto dall’articolo Miele e fiele per Tibullo sul “la Repubblica” dell’estate 1980 (il ritaglio da cui l’ho tratto è senza indicazioni più precise). Su Cesaretto su questo stesso blog si possono vedere i seguenti post:

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