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Una riunione del Senato della Repubblica Italiana, a Palazzo Madama |
[1]
«Quoad vivet» <cum dicitur>, cum item dicitur «quoad
morietur», videntur quidem duae res dici contrariae; sed idem atque
unum tempus utraque verba demonstrant. [2] Item cum dicitur «quoad
senatus habebitur» et «quoad senatus dimittetur», tametsi «haberi»
atque «dimitti» contraria sunt, unum atque id ipsum tamen utroque
in verbo ostenditur. [3] Tempora enim duo cum inter sese opposita
sunt atque ita cohaerentia ut alterius finis cum alterius initio
misceatur, non refert utrum per extremitatem prioris an per initium
sequentis locus ipse confinis demonstretur.
Quando
si dice «finché vivrà», e poi quando si dice «finché morrà»,
pare che si enuncino due nozioni opposte; e tuttavia l'una e l'altra
espressione indicano un'unica circostanza. Allo stesso modo quando si
dice “finché il senato sarà riunito” e “finché il senato
sarà sciolto”, sebbene “essere riunito” ed “essere sciolto”
designino due condizioni opposte, l'una e l'altra frase rimandano ad
un momento preciso e solo a quello. In verità quando due circostanze
di tempo sono l'una all'altra contrapposte e insieme così connesse
tra loro che la fine dell'una si confonde con l'inizio dell'altra,
non cambia niente se il punto-limite sia designato con la conclusione
di quella che viene prima o con l'inizio di quella che viene dopo. (trad. S.L.L.)
Noctes Atticae, Libro VI, cap. XXI
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