Ferdinando Imposimato, fu
magistrato e uomo politico amante della verità e della giustizia
sociale, oltre che del diritto. Da ultimo scriveva con una certa
regolarità su “Il Ponte”, la storica rivista fiorentina fondata
da Piero Calamandrei oggi diretta da Marcello Rossi e sul sito alla
rivista collegato. Il brano che segue è l'apertura di un articolo
dell'ottobre ultimo scorso. (S.L.L.)
Ferdinando Imposimato |
Secondo un apice del Csm,
i giudici non possono andare in tv. Davigo non può parlare della
corruzione che costa all’Italia 70 miliardi l’anno. Altri 150
miliardi si volatilizzano per esportazione di capitali ed evasione,
mentre i governi violano per inerzia la convenzione europea contro la
corruzione. I soldi servirebbero a operai, docenti, forze
dell’ordine, pensionati.
Il governo Renzi ha
creato un’inutile autorità anticorruzione che non serve.
Basterebbe attuare la Convenzione eliminando la prescrizione,
l’amnistia per i corrotti e stabilendo pene adeguate. Oggi le pene
sono ridicole rispetto ai furti. Qualche esempio: la corruzione in
atti d’ufficio (art. 318) è punita fino a tre anni; per il furto
con destrezza aggravato (art. 624 bis) la pena è da 3 a 10 anni.
L’effetto: la corruzione si prescrive sempre, il furto mai. I ladri
vanno in galera, i corrotti restano fuori.
Berlusconi ridusse la
pena per il falso in bilancio, strumentale alla corruzione. Il Csm
farebbe bene a denunziare tali storture chiedendo di attuare le
riforme delle Commissioni Pagliaro e Nordio che invece giacciono al
ministero della Giustizia perché non convengono né alla destra, né
alla sinistra, né al centro.
dall'articolo Che fa il Consiglio Superiore della magistratura, nel sito de "Il Ponte", postato il 13/10/2017
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