2.5.14

Nuovi contadini. Semi bradi a Migianella (m.f.)

Nel febbraio scorso “L'altrapagina”, il periodico dell'Alto Tevere animato dal prete Achille Rossi, di orientamento “no global”, ha pubblicato un interessante dossier sul cibo dal titolo Il veleno nel piatto. E' lì che ho trovato la nota che segue su un'esperienza produttiva umbra nell'agro-alimentare, firmata m.f., quasi certamente le iniziali di Maurizio Fratta. (S.L.L.)

Nutrire il pianeta senza devastarlo. E nutrire gli animali riprendendo l’allevamento tradizionale, quando i contadini erano attenti a proteggere i pascoli dall’eccesso di deiezioni e quando gli animali si alimentavano con mangimi naturali e con quanto il bosco e il campo coltivato erano in grado di offrire.
Nel mondo più del 70% del cibo proviene dalla “agricoltura contadina” (dati Fao 2013) e nuove leve di agricoltori si preoccupano di produrre cibo salvaguardando il suolo. A Migianella, sulla collina nei pressi di Umbertide, tra la valle del Tevere e quella del Niccone, Leonardo, Fabio e Luca hanno messo su una società, Semi Bradi. Allevano animali e coltivano terreni presi in affitto intorno ai due casali dove sono andati a vivere con le famiglie.
«Pratichiamo un’agricoltura caratterizzata da un basso investimento di capitali e da una bassissima meccanizzazione, rispettando natura e animali senza ricorrere a concimi chimici e a diserbanti», ci tengono a far sapere. «Abbiamo un grande orto comune in cui la maggior parte delle piantine sono autoriprodotte, un vecchio uliveto e due ettari di terra che prepariamo per la semina dei cereali. Il resto è bosco ceduo e pascolo. Alleviamo capre, da cui provengono i nostri formaggi, e maiali allo stato brado. E poi galline, anatre, oche e pure due famiglie di api» si legge sul loro sito (www.semibradi.it).
Collegati al movimento di resistenze contadine Genuino Contadino, vendono carne, miele e formaggi autocertificando i loro prodotti in associazione con i contadini e gli artigiani di Terra Fuori Mercato, presente a Perugia Ponte San Giovanni nei pressi del Cva il terzo sabato di ogni mese.
Nel paese dei veleni, nell’Umbria degli scandali legati allo smaltimento delle deiezioni dei maiali allevati per conto terzi e della eutrofizzazione delle acque di falda e lacustri, una sfida da incoraggiare.

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