Sono cinquant'anni esatti
dall'uscita del primo numero del settimanale (19 febbraio 1949). Se
c' è un giornale che tolleri, o persino richieda, una rievocazione
d'indole "visiva" oltre che di contenuti, è proprio
quello. La sua eleganza grafica resta proverbiale.
In gioventù, Mario
Pannunzio era stato pittore; appassionato di cinema, nei tardi anni
Trenta aveva recensito i nuovi film su "Omnibus".
Queste
esperienze, unite alla lezione di Longanesi, si riverberava nel
rigore e insieme nella leggerezza che lo guidavano nel comporre le
pagine, "tagliare" le fotografie, scegliere le vignette.
Una semplicità sottile e
penetrante, molto toscana, distingueva i rari scritti con i quali
talvolta smentiva la leggenda della sua pigrizia (con affettuosa
perfidia, Vincenzo Talarico lo chiamava "lo sfaccendato").
La raffinatezza non
ostentata - a quel tempo la si definiva "inglese" - che si
respira sfogliando "Il Mondo" riassume tutte queste doti di
carattere del suo direttore.
Da Il Mondo messo in
mostra, “la Repubblica”, 19
febbraio 1999
Nessun commento:
Posta un commento