Maggio 2003. Michael Stark bacia Michael Leshner dopo il loro matrimonio. Sono la prima coppia gay unita in matrimonio in Canada. |
Un venerdì di maggio del 2007 sulle banchine tra corso Vannucci e via dei Priori a Perugia una coppia gay si scambiava lunghi baci. Una telecamera riprendeva la scena e le reazioni della folla. Due maestre, accompagnatrici di bambini in gita, protestavano al vicinissimo posto di Polizia municipale, non si sa se per lo scandalo suscitato dal bacio o per il timore che fossero stati ripresi i minori. Un giornalino regionale ha voluto montare un caso, sparando la notiziola sulle locandine e in prima pagina, e poi lucrandoci per un paio di giorni con articolesse di spiegazioni e commenti.
Si trattava di un video per la manifestazione “Chi ha paura dell’omocattivo”, organizzata per il giovedì successivo dal Comune e dall’Arcigay-Arcilesbica, realizzato con lo scopo di captare le diverse reazioni alle effusioni eterosessuali, gay e lesbiche. Allo scopo erano stati ripresi in altri luoghi affollati anche il bacio tra donne e quello tra un ragazzo e una ragazza.
Rocco Valentino, capogruppo An in Consiglio comunale, ha fatto subito una sparata (“Così si spendono i soldi dei cittadini!”), ma ha dovuto rimettersi in spalla il trombone: il video non costa niente, è girato da volontari con mezzi propri. Dopo aver visionato l’intera registrazione ha così aggiunto: “Quando Marco baciava Mariangela, la gente passava senza nemmeno notarli”. A condannare l’accaduto è intervenuta poi, greve, la forzista Modena: “In Italia la società è profondamente dilaniata, per strada non si può distogliere lo sguardo”.
A noi vecchi questa storia rammenta gl’indimenticabili Sessanta. Forse Rocco non lo sa, ma c’erano sindaci moralisti che mandavano i vigili con il metro sulle spiagge, per elevare multe alle donne in costumi “succinti”. E c’erano pretori bacchettoni che per un bacetto in pubblico (tra uomo e donna) imbastivano processi per “oltraggio al pudore” o addirittura per “atti osceni in luogo pubblico”, mentre parroci e stampa benpensante parlavano di infanzia “dilaniata” dallo scandalo.
“Ti voglio amare senza nascondermi più” – cantavano a quel tempo i ragazzi. Così i catoni persero le cause e il costume cambiò: oggi nessuno ci fa più caso. Il bacio omosessuale incontra più forti resistenze, frutto di pregiudizi inveterati, di quando in quando rinverditi dai capi delle religioni. Crolleranno anche quelle.
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