9.11.10

Il paradosso della tolleranza (di Luciano Canfora)

Friedrich Engels
Accade che, nel concreto della vicenda storica, la rivendicazione di tolleranza sia stata promossa, non poche volte, come estrema difesa di un vecchio mondo che declinava contro a uno nuovo che li travolgeva. Basti pensare, ad esempio, all’invocazione di tolleranza degli ultimi pagani e alla furiosa intolleranza dei cristiani ormai vittoriosi. Direi anzi che proprio quel grande trapasso storico che fu il momento della definitiva vittoria del cristianesimo ha costituito un modello, bene avvertito come tale, di un’antinomia che si è riproposta. Da un lato Engels, che riconosce nella vittoria cristiana sotto Costantino, dopo secoli di lotte, l’antecedente storico dell’auspicata vittoria del socialismo; dall’altro Voltaire che vede nelle risse omicide tra cristiani ed eretici e nelle feroci persecuzioni antipagane dei cristiani ormai vincitori il modello di ogni successiva intolleranza. Orbene, i cristiani avevano chiesto diritto di cittadinanza e libertà di culto contro chi li opprimeva, avevano cioè usato un concetto tipicamente e profondamente laico, la tolleranza appunto, per poi calpestarlo contro chi, ormai perdente, lo reimpiegava nei loro confronti.


Da Il totem laico in “La talpa giovedì”, supplemento de “il manifesto”, 20 ottobre 1988.

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