Giancarlo Pajetta |
Il giorno prima dell'attentato un articolo intitolato Paranoia e firmato dal direttore Andreoni era apparso su “L’Umanità”, giornale del Psli, il partito sorto nel 47 dalla scissione dei “saragattiani” dal Psi. Vi si leggeva che “dinnanzi alla jattanza con la quale il russo Togliatti parlava di rivolta”, prima che armate straniere giungessero a sostenere i quisling comunisti, il governo e la maggioranza degli italiani avrebbero trovato la decisione sufficiente “per inchiodare al muro del loro tradimento Togliatti e i suoi complici. E per inchiodarceli non solo metaforicamente”.
Nella seduta straordinaria del Parlamento, Giancarlo Pajetta si rivolse direttamente a Giuseppe Saragat con la pesante invettiva che segue. Nessuno gli rispose. (S.L.L.)
Giuseppe Saragat |
Lei, onorevole Saragat, anzi tu, traditore del socialismo, tu traditore, hai affidato il giornale di un partito che si chiama socialista, a quel delinquente professionale che risponde al nome di Carlo Andreoni che, non più tardi di ventiquattrore fa, scriveva: questi comunisti li metteremo al muro e non metaforicamente soltanto, non metaforicamente come ha fatto il sicario, come ha fatto quello che ha accettato il tuo consiglio. Tu, ex socialista, hai creato questa atmosfera con la tua propaganda.
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