29.7.13

Contro Berlusconi. Perché Staino sbaglia

In una discussione fb, come torna ad accadere, agli antiberlusconiani s’opponevano quelli che "dite quel che vi pare ma il più migliore è Silvio” e quelli che “la sinistra non vincerà mai finché si baserà esclusivamente sull’antiberlusconismo”. Una signora del secondo gruppo ha utilizzato una citazione del disegnatore Sergio Staino, antico militante comunista, la cui autenticità, per essere sincero, non ho controllato, ma di cui non ho ragione di dubitare. Così recita: “Quando l'unico elemento che ti fa sentire un uomo di sinistra è distruggere Berlusconi o mandarlo in galera, allora mi preoccupo assai. E penso sia chiaro a tutti come la penso io”. Ho tentato di replicare con la riflessione che qui “posto”. (S.L.L.) 
Sergio Staino in questo caso sbaglia.
Nella corruzione sempre più grave della pubblica moralità, nell'affermarsi sempre più forte di un principio di prepotenza Berlusconi non è stato il primo e si è ben innestato in realtà che nascevano prima di lui e a prescindere da lui. Accade sempre così, fenomeni di questo tipo attecchiscono in un humus favorevole: anche Mussolini e il fascismo misero radici nell’Italia monarchica e liberale. Ciò non toglie che Berlusconi - come Mussolini - realizzi un salto di qualità rispetto al passato. E come Mussolini fu il capo indiscusso del fascismo, Berlusconi è stato il capo assoluto di una destra illegalista. E' sotto la sua guida che in Italia la destra, altrove propugnatrice di “legge e ordine”, qui ha fatto una bandiera del rifiuto di qualsiasi giudizio e dell'aggiramento sistematico della legge in nome del popolo sovrano.
Grazie a lui e al martellamento mediatico da lui orchestrato, paragonabile a quello del Minculpop che rese razzisti e colonialisti la grande maggioranza degli italiani, sono cambiati la mentalità del ceto politico e il livello di accettabilità dei suoi comportamenti. 
Al tempo della "corrotta DC", bastava un rinvio a giudizio per "fare un passo indietro": il politico coinvolto cercava l'assoluzione stando fuori da ruoli pubblici di primo piano, di governo per esempio. Adesso non basta il moltiplicarsi delle condanne di primo e secondo grado per allontanare qualcuno dai pubblici uffici. E’ stato così abolito il garantismo che riguarda i cittadini, quello per il quale, essendo la politica servizio, l'uomo politico incriminato, che in genere non manca di risorse alimentari, deve lascia il posto ad altri, aspettando l’esito dei processi. E le garanzie le pretendono tutte per sé i politicanti di ogni parte rinviati a giudizio: continuano senza ritegno ad amministrare la cosa pubblica e senza vergogna cercano non assoluzioni, ma prescrizioni, condoni e amnistie. Molti cittadini, del resto, accettano la cosa senza un lamento e accettano la teoria che la magistratura esorbita, che gli eletti dovrebbero avere una sorta di immunità e impunità.
No, Bobo in questo caso sbaglia.
La sinistra italiana viene sconfitta per molte ragioni, ma una di queste è che è stata tollerante, vile ed “inciucista” con Berlusconi e col berlusconismo. L’antiberlusconismo è invece un dovere per chi vorrebbe lo stato di diritto ed una società fondata sulla solidarietà, non sulla prepotenza. E’ del tutto logico pertanto, compagno Staino, che, a sinistra, anche un milanista come me voglia per prima cosa Berlusconi messo in grado di non nuocere, in galera o affidato ai servizi sociali mi importa poco. Quando si tenta la costruzione di un regime intorno alla figura di un autocrate, intorno al suo impero economico e mediatico, è inevitabile che la rabbia dell’opposizione si diriga soprattutto contro di lui.

1 commento:

Anonimo ha detto...



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Il Direttore dell'Unità Furio Colombo fu destituito dall'incarico perchè troppo antiberlusconiano. A quel tempo si sviluppava nel PD una direzione inciucista che non consentiva attacchi a Berlusconi per quello rapprresentava in Italia.
In verità la vera politica del PD è stata la collaborazione con il partito avverso. Sempre e comunque.
Pietro Ancona

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