Era un grande muro bianco nudo, nudo, nudo
Contro il muro era una scala alta, alta, alta,
Per terra un'aringa affumicata secca, secca, secca.
Viene e stringe nelle mani sporche, sporche, sporche,
Un martello e un grande chiodo aguzzo, aguzzo,aguzzo,
Un gomitolo di spago spesso, spesso, spesso,
Sale allora sulla scala alta, alta, alta,
E il chiodo a punta pianta toc, toc, toc,
Su nel grande muro bianco nudo, nudo, nudo.
Il martello lascia andare che cade, cade, cade,
Lo spago attacca al chiodo lungo, lungo, lungo,
Allo spago l'aringa affumicata secca, secca, secca.
Scende giù da quella scala alta, alta, alta,
Porta via scala e martello grosso, grosso, grosso,
E poi se ne va altrove, lungi, lungi, lungi
Allora l'aringa affumicata secca, secca, secca,
Che pende giù dalla corda lunga, lunga, lunga,
Si dondola piano piano sempre, sempre, sempre.
Ho composto questa storia facile, facile, facile,
Per fare arrabbiare i grandi seri, seri, seri,
E divertire i bambini piccini, piccini, piccini.
In André Breton Antologia dello humour nero, Einaudi 1970
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