L’uomo ch’è morso da un cane arrabbiato,
ne vede il ceffo – dicono -
rispecchiato nell’acqua.
Eros rabbioso forse mi ha azzannato
con il suo dente tossico
e m’avvelena il cuore di follie.
Ed è per questo che vedo l’immagine
di te mia amata riflessa nel mare,
dentro i gorghi del fiume,
nel calice del vino.
Antologia Palatina, V, 266
Traduzione Salvatore Lo Leggio
Postilla
L’autore è un bizantino del VI° secolo dopo Cristo, funzionario della corte giustinianea.
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