Rileggendo Sciascia (Nero su nero, Einaudi, 1979) non posso fare a meno di pensare al Pd, alla sua consolidata politica e alla rovinosa campagna elettorale di qualche mese fa, ai suoi D'Alema, Veltroni, Bersani, Franceschini e perfino a Sua Eccellenza Napolitano.
Tanto scrive il maestro di Racalmuto: "In politica sembrava ovvio (e ancora sembra ai più) che una parte volesse prevalere sull'altra, che una minoranza volesse diventare maggioranza; che si volesse, insomma, vincere. Ma lentamente ci accorgeremo che la politica è ai nostri giorni condizionata dalla paura di prevalere, di vincere; e che quella che si suol dire l'arte della politica consiste nel trovare gli accorgimenti più acuti e più nascosti per non prevalere, per non vincere".
A me sembra una profezia. E non mi pare che riguardi soltanto il nostro sciagurato paese.
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