2.7.13

La scomparsa della soggettività proletaria (di Sergio Garavini)

Ora il discorso verso la parte più debole della umanità è tornato a essere soprattutto caritatevole. Nessuno che conti osa proporre che siano i proletari, come tali, a comandare nel mondo. Anche chi ritiene di rappresentarli, pretende di ragionare per loro conto, li assiste, con la suggestione di discorsi che comunicano con la religiosità. La soggettività proletaria sembra scomparsa nella attenzione di tutti. Il mercato è il centro universale e al massimo, in quanto è un padre crudele, si cerca di proteggere l'infante proletario, che certo non sa e non può altro chiedere e avere se non appunto protezione.

da Ripensare l’illusione, Rubettino, 1999

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