Riprendo la notizia da un
pezzo di Enrico Franceschini, su “la Repubblica” di ieri. (S.L.L.)
Doughty Street, Bloomsbury, London |
Pranzo di Natale in casa
Dickens, al 48 di Doughty Street di Bloomsbury (c’era anche
Thackeray): zuppa di cavoli e formaggio, frittelle ai funghi e
insalata di barbabietole, gnocchetti di riso, salmone al curry e
cosciotto di montone farcito alle ostriche, tacchino ripieno, crema
di limone “all’italiana”, budino di prugne. Più tardi biscotti
e macaron (dischetti di meringa alla mandorla) con punch e vin brulé.
Per celebrare i 175 anni
dalla composizione del Canto di Natale, il pranzo è stato allestito
nuovamente nel Museo Dickens, la stessa dimora di Bloomsbury dove
abitarono lo scrittore e sua moglie Catherine, attrice e cuoca: «una
casetta di quattro piani in stile georgiano, con i vani angusti, la
tappezzeria alle pareti, le scale che scricchiolano. Un immobile di
questo tipo, nella capitale britannica, oggi vale svariati milioni di
sterline, ma allora era relativamente modesto. Le camere hanno
mantenuto l’arredamento originale. Inclusa la cucina, nel
seminterrato».
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