“Una granita di limone darsi un bacio sul portone...» cantava qualche anno fa Bobby Solo. La granita è una specialità siciliana, che ha conquistato l’Italia, risalendo la penisola. La granita è una delle «stelle del ghiaccio» estivo, da non confondere con la cremolata e con la ghiacciata.
Quali le differenze?
La granita si ottiene facendo congelare qualcosa di liquido che contiene già un gusto, ad esempio di limone, di caffè o di tamarindo (andava di moda negli Anni 50/60 e sembra tirato fuori da una canzone di Paolo Conte).
La cremolata è invece ottenuta congelando e poi tritando la polpa della frutta, che può essere ad esempio pesca, anguria o anche (in Sicilia) le more del gelso.
La ghiacciata si fa più banalmente cospargendo di sciroppo il ghiaccio tritato. Per la facilità di farla gli ambulanti, sovente zingari, la vendevano alle sagre e alle feste patronali in tutta l’Italia centro-meridionale a partire da Roma. Qui aveva e forse ha ancora il nome di grattachecca, che rimanda all’operazione di raschiare il ghiaccio. In Lucania si chiamava invece pisciamarianna, termine più legato alla liquidità dello sciroppo.
Nel nome e anche nel gusto la raffinatezza della granita e della cremolata siciliana batte la «concretezza» romana e lucana. Ma il fascino degli zingari che giravano per feste con le loro barre di ghiaccio avvolte nella juta rimanda alle prime righe di Cent’anni di solitudine di Gabriel
Garcia Marquez. Tutti i Sud del mondo si assomigliano. Fratelli di ghiaccio.
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Da “La Stampa, 5 agosto 2010 – Un estate tra raffinate granite e grezze grattachecche di Rocco Moliterni
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Per la ricetta della granita di limone migliore del mondo cfr http://salvatoreloleggio.blogspot.com/2010/08/uno-due-tregranita-di-limone.html
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