19.1.11

Brugola


Sul “Corriere della sera” di ieri (martedì 18 gennaio), in un “improvviso” di Sebstiano Vassalli si parla della “brugola”, un particolare tipo di vite a testa esagonale e si cita il racconto di un noto lessicografo, Mario Cannella, da un libro recente sul suo lavoro.
Scrive Cannella: “Il lemma brugola, parola degli Anni 80, era presente nel vocabolario Zingarelli e nell’etimologia si diceva che probabilmente l’origine era dal latino vericulu (m), ‘piccolo spiedo', diminuitivo di veru, ‘spiedo’. Tullo De Mauro lodò sull’Espresso il neologismo e l’etimologia. Un lettore scrisse ironico che l’etimologia era davvero bella e che lui nella sua ignoranza pensava invece che derivasse dalle Officine Egidio Brugola che erano proprio a Lissone, in provincia di Milano, dove lui abitava. A quel punto Lorenzo Enriques (l’editore) telefonò all’azienda e parlò con il figlio d’Egidio Brugola, il quale confermò che le viti e le chiavi erano state vendute con la dicitura ‘Brugola’ nella confezione. Da allora il lemma, nello Zingarelli, è accompagnato dalla corretta etimologia”.
Dubito che abbia ragione un signore che, in una discussione da blog, ipotizza che con l’articolo il Vassalli e con il racconto il Cannella abbiano voluto mettere in dubbio l’attendibilità e l’autorevolezza del vocabolario Zingarelli (cui Cannella, da lessicografo  ha dato un grande contributo) e della Zanichelli (che ha pubblicato il suo libro intervista Idee per diventare lessicografo).
Piuttosto la storia esemplifica come, anche nella ricerca etimologica, la scienza proceda per “tentativi ed errori”. (S.L.L.)  

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