1.3.11

Sala d'Ercole e Tunisi. I sultani di Sicilia.

Su "La Stampa" dell'8 febbraio 2011 il "buongiorno" del vicedirettore Gramellini è intitolato I sultani di Sicilia. E' pungente ed amaro come deve ed ancora purtroppo attuale (ma Tunisi non è così lontana). C'è una inesattezza: in Sicilia i membri dell'Assemblea regionale disprezzano il titolo di "consigliere" e non se ne accontentano; pretendono la qualifica di deputato e l'appellativo spagnolesco di "onorevole". Un paio di anni fa, quando restaurarono la loro sala di riunione, l'ormai famigerata Sala d'Ercole, il loro presidente, tal Francesco Cascio osò perfino prendere in giro i conterranei paragonando le fatiche degli "onorevoli" (ma in Sicilia più d'uno li chiama i "novanta ladroni") a quelle del mitico eroe ellenico: “La simbologia delle Fatiche di Ercole ha un duplice significato, non solo culturale, ma la volontà di dare un nuovo corso al Parlamento regionale, affinché si possa recuperare una strada di efficienza, di rigore e di crescita dell’individuo”. Più che crescere a Sala d'Ercole certi individui s'ingrassano. Ma niente paura: Tunisi è sempre più vicina (S.L.L.).


I sultani di Sicilia
di Massimo Gramellini
Dopo attente riflessioni, la commissione incaricata di ridurre il numero dei consiglieri regionali siciliani da 90 a 70 ha deciso di soprassedere, «ben altri» essendo i problemi dell´isola. Non che abbia minimamente influito, ma per la completezza dell´informazione gioverà aggiungere che la commissione era composta dai consiglieri regionali medesimi. Il loro senso di responsabilità è al di sopra di ogni sospetto: di recente si sono ridotti lo stipendio del 10%. E´ vero, se ne sono aggiunti un altro 10%, alla voce «aggiornamenti culturali». Ma la cultura è importante. Come i viaggi di lavoro, del resto: 490 mila euro l´anno. E però non di sola cultura e di soli viaggi vive l´uomo. Così l´Assemblea regionale ha posto fine allo scandalo del ristorante interno, dove un pasto completo costava 11 euro. Il menu è stato raddoppiato (classico ed etnico), e il conto ridotto a 9. C´è poco da ridere: anche un risparmio di 2 euro può aiutare il bilancio familiare di persone che ne percepiscono appena 19.400 al mese, lordi.
Qualche lettore si starà domandando come mai i cittadini siciliani accettino questo scandalo finanziato dalle loro tasse (per inciso anche dalle nostre) senza ribellarsi. L´indole fatalista? Forse. Ma soprattutto il clientelismo: Palermo ha oltre ventimila dipendenti comunali. Per pagare i quali, a
gennaio, il sindaco ha dovuto attingere ai fondi inviati da Roma per togliere la spazzatura dalle strade. Ventimila dipendenti, in effetti, sono un po´ troppi.
Andrebbero ridotti, ma niente paura: se ne occuperà la prossima commissione.

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