6.5.12

Kindle, "il manifesto" e i piromani di Amazon (Alberto Barelli)


Ieri, 5 maggio 2012, "il manifesto" ha pubblicato una lettera che mi pare degna di menzione e memoria. E' del nostro amico e compagno Alberto Barelli, che ormai da molti anni collabora con "micropolis" curando la rubrica Chips in Umbria, la denuncia di una orribile pubblicità che ricorda i fasti del nazismo e le sue pire. (S.L.L.)

Verserò 99 euro di sottoscrizione al manifesto. È la cifra esatta del costo del lettore e-book Kindle commercializzato dal colosso Amazon, sul quale avevo fatto un pensierino ma che ho deciso di non acquistare più. Penso infatti che sia molto più importante continuare a trovare in edicola la voce sempre più preziosa del manifesto. Ma qual è il nesso tra Kindle e il nostro giornale? Presto detto: per Amazon i quotidiani dovrebbero chiudere, finendo niente di meno che bruciati. Ecco lo slogan pubblicitario che mi ha fatto rabbrividire: «I giornali di carta vivono di finanziamenti pubblici. Falli smettere». A fianco del testo compare, appunto, una pila di giornali avvolti dalle fiamme. Ogni commento mi sembra superfluo. Comunque la cosa non può essere fatta passare in silenzio. Ritengo che sia vergognoso che un colosso plurimiliardario si permetta di promuovere una campagna simile, giocando sul populismo e la demagogia, nel momento in cui nel nostro paese molte voci libere e senza padroni hanno chiuso e altre stanno lottando contro tale rischio. E sapete dove mi è apparso il banner in questione? Sul blog di Beppe Grillo... Non voglio aggiungere altro, se non che, quando mi deciderò ad arrendermi ai libri digitali, per il lettore sceglierò sicuramente un'altra marca. Intanto, alla faccia dei roghi di Amazon, viva i libri di carta e lunga vita al manifesto.
Alberto Barelli

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