15.6.14

Il governo e il brigante di Calabria (Leone Tostoj)

Leone Tolstoj
Uno scrittore tedesco Eugenio Schmidt, ha pubblicato colla sua firma nel giornale ch'egli dirige a Budapest, “Ohne Staat”, un eccellente articolo nel quale l'audacia delle idee non cede che alla forza delle espressioni. Ecco press'a poco ciò ch'egli vi dice: I governi, che giustificano la loro esistenza colla relativa sicurezza che garantiscono ai loro sudditi, sono paragonabili ai briganti di Calabria, che promettono ai viaggiatori la strada sicura, purché essi acconsentano a pagar loro un tributo. Per questo articolo Schmidt è stato deferito alla autorità giudiziaria, ma i giurati l'hanno assolto.
Noi siamo siffattamente ipnotizzati dai governi, che questo confronto ci pare un'esagerazione, un paradosso, una canzonatura. E tuttavia è precisamente cosi, e se v'ha qualche inesattezza, è in ciò che l'opera dei governi è cento volte più inumana, e soprattutto più funesta di quella del brigante calabrese. Il brigante spogliava di preferenza i ricchi, i governi spogliano di preferenza i poveri, e favoriscono i ricchi che si prestano ai loro delitti. Il brigante arrischiava la sua vita; i membri del governo non arrischiano le loro persone e non agiscono che coll'astuzia e la menzogna. Il brigante non arruolava alcuno per forza nella sua banda; i governi arruolano i loro soldati, il più sovente colla forza. Il brigante offriva indistintamente le stesse garanzie di sicurezza a tutti quelli che gli pagavano tributo; i governi proteggono e ricompensano gli uomini, in proporzione della parte ch'essi prendono all'organizzazione della menzogna. Il maggior protetto, è l'imperatore, il re o il presidente (sempre attorniati da guardie).
Dopo lui, secondo la collaborazione più o meno attiva ai delitti del governo, vengono i generali comandanti in capo, i ministri, i prefetti di polizia, i governatori, ecc., ed in ultimo le guardie di città, i meno difesi ed i meno retribuiti di tutti i funzionari. Chiunque non voglia in alcun modo partecipare al delitto dei governi, chi rifiuta di servire, di pagare le imposte, di rispettare la giustizia ufficiale, è maltrattato dai capi dello stato, come lo era dal brigante calabrese il viaggiatore che non acconsentiva a dare il suo denaro. Ma i briganti, essi, non pervertono gli uomini; i governi, al contrario, pervertono intere generazioni coll'insegnamento del patriottismo, e d'una falsa religione.


La moderna schiavitù, Libreria moderna, Genova 2001

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