5.1.19

Cucina di mare. Il brodetto alla vastese.

Tracina
La tradizione della cucina di pesce sulla costa abruzzese trova una delle sue espressioni più valide nel brodetto, che nei secoli ha prodotto molte varianti nelle località marittime. Tra le più famose quella vastese sembra affondare le radici nella tradizione della scafetta, una sorta di buonuscita settimanale in natura che veniva data ai pescatori. Era un misto di pesci poveri, soprattutto di scoglio e di fondale, dallo scorfano alla lucerna fino alla tracina, tanto tenaci quanto saporiti, tali comunque da richiedere diversi tempi di cottura, il che richiede una cura speciale nella preparazione. Altra cura è ridurre al minimo i movimenti del pesce nel tegame per evitare possibili rotture. Con il pomodoro mezzotempo, altro orgoglio locale, il peperone verde, l’aglio rosso di Sulmona, il prezzemolo e l’olio extravergine i pesci finivano nel tegame di terracotta (tijélle), anch’esso colonna fondamentale della ricetta tradizionale. Oggi tra i ristoratori, ma anche nelle famiglie, si tende ad arricchire il brodetto con crostacei e pesci più pregiati, ma pare che sia in preparazione alla camera di Commercio di Chieti un disciplinare che tende a canonizzare la preparazione e a controllare che le innovazioni non comportino uno snaturamento.

Fonte principale: la guida Le strade del cuore, la Repubblica, 2018 

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