Julio Cortázar |
Il futuro
E so molto bene che non ci sarai.
Non ci sarai nella strada,
non nel mormorio che sgorga di notte
dai pali che la illuminano,
neppure nel gesto di scegliere il menù,
o nel sorriso che alleggerisce il
“tutto completo” delle sotterranee,
nei libri prestati e nell’arrivederci
a domani.
Nei miei sogni non ci sarai,
nel destino originale delle parole,
né ci sarai in un numero di telefono
o nel colore di un paio di guanti, di
una blusa.
Mi infurierò, amor mio, e non sarà
per te,
e non per te comprerò dolci,
all’angolo della strada mi fermerò,
a quell’angolo a cui non svolterai,
e dirò le parole che si dicono
e mangerò le cose che si mangiano
e sognerò i sogni che si sognano
e so molto bene che non ci sarai,
né qui dentro, il carcere dove ancora
ti detengo,
né là fuori, in quel fiume di strade e
di ponti.
Non ci sarai per niente, non sarai
neppure ricordo,
e quando ti penserò, penserò un
pensiero
che oscuramente cerca di ricordarsi di
te.
Da Le ragioni della collera,
Fahrenhei 451, 2018 - Traduzione di Gianni Toti
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