Giordano Bruno Giordano Bruno, che fece la fine che quasi tutti conoscono, era citato sabato 11 dicembre in un articolo di Richard Newbury pubblicato da “La Stampa” a commento del blitz studentesco di giovedì 9 contro la principesca vettura dell’erede al trono Carlo d’Inghilterra e della consorte Camilla, duchessa di Cornovaglia. Newbury, cultore d’aneddotica, vi raccontava di attacchi e complotti nei confronti della famiglia reale. Scriveva tra l’altro di Elisabetta I, sopravvissuta a ben 3 complotti:“Il più grave, che condannò la sua ispiratrice Maria Stuarda, regina di Scozia, al processo e alla decapitazione, fu scoperto solo grazie a quella grandissima spia che era Giordano Bruno, che lavorava come unico confessore cattolico disponibile sulla piazza di Londra – sia nell’ambasciata francese che in quella spagnola”. In questa luce il rogo nel quale l’inquisizione cattolica fece bruciare il filosofo potrebbe apparire una sorta di contrapasso per il contributo dato alla decapitazione della sovrana scozzese, papista. Sarà vero? |
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