19.2.11

Mark Twain: gioventù e natura (di Elio Vittorini)

L’opera di Mark Twain fu chiara come il sole, Huckleberry Finn, Tom Sawyer, Life of Mississipi, i racconti satirici di The Man that Corrupted Hadleyburg, riuscirono, con la nostalgia e l’ironia dichiarate dell’espressione picaresca, a rendere comunemente istintive innumerevoli premesse della lotta per la “purezza”: insofferenza delle attitudini ipocrite, incredulità verso le prese di posizione moralistiche, scetticismo in genere, e ilare dubbio dinanzi al bene, ilare dubbio dinanzi al male. Tutto ciò con uno slancio fervidamente positivo e vitale; e con dietro la semplice memoria che per la prima volta si accorge di essere gioventù e di essere natura.
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Postilla
Gli storici della letteratura iscrivono tra i primi segni di un tempo nuovo, antifascista e “neorealista”, la cosiddetta “scoperta dell’America”,  che per primi Pavese e Vittorini compiono sul finire degli anni Trenta, individuando negli Usa un “nuovo mondo” con una sua identità culturale, un immaginario letterario (oltre che cinematografico) e un  fascino peculiare. Prodotto massimo di quel tempo e di quel mito fu l’antologia Americana, che comprende, disposti in ordine cronologico, brani, racconti, romanzi brevi inseriti nel procedere della storia, introdotti e annotati dal curatore e traduttore, Elio Vittorini.
Uscito in alcune centinaia di copie all’inizio del 1941 per l’editore Bompiani il volume fu sequestrato dalle autorità fasciste. Ne uscì l’anno dopo una nuova edizione, con qualche taglio e aggiustamento e una nota aggiuntiva di Emilio Cecchi. Il libro ebbe successo e fece storia. Per Bompiani, che ha ripubblicato l’antologia più volte anche nei Tascabili, uscì nel 1957 un altro celebre libro di Vittorini, Diario in pubblico. Autobiografia di un militante della cultura. L’autore vi antologizza se stesso riprendendo saggi e articoli da giornali, prefazioni, conferenze e altri pubblici interventi su temi culturali dal 1929 al 1956. Vi inserisce alcune introduzioni da Americana, riportate senza censure dall’edizione sequestrata: è da quel libro che ho ripreso il brano sopra, un icastico giudizio su Twain,  l’indicazione tuttora valida di un percorso critico. Nell’edizione corrente di Americana è stata tagliata la frase finale sullo slancio, la natura e la gioventù. (S.L.L.)

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