Rita Hayworth in "Stanotte e ogni notte" (1945) |
Rita Hayvworth entrò in questo mondo con delle generalità del tutto diverse: quando nacque, a New City, il 17ottobre 1918, le venne imposto il nome di Margarita (o Marguerita) Carmen Cansino. La
futura professione, comunque, l’avrebbe potuta predire la più inetta delle indovine. Era proprio «nata in un inule»: aveva lo spettacolo nel sangue
Rita erti figlia primogenita di Volga Hawort, di Washington, figlia a sua volta di un attore inglese, i cui antenati avevano calcato la scena elisabebettiana, e di una attricetta irlandese, vagamente imparentata con Adela e Ginger Rogers. Volga, a suo tempo, era fuggita di casa per unirsi alla compagnia delle ballerine di Zigfield. A New York, dove s'esibiva con un certo rilievo, aveva incontrato un distinto straniero, Eduardo Cansino, spagnolo, maestro di danza e particolarmente versato nella sua arte.
Eduardo sapeva ballare il tip tap, il tango, il fandango e il flamenco con l'esperta agilità di un grande matador .I due si sposarono, ebbero una figlia, Margarita, appunto, e cominciarono a darle lezioni di ballo praticamente prima che la piccola sapesse camminare. Un po' più tardi, la futura Rita Hayworth frequentò, sia pure sporadicamente, la scuola pubblica, l'istituto n. 69 di Jackson Heights, a Queens.
Quando non era a scuola, non era assente ingiustificata. Era in tour con i genitori e vari consanguinei di parte di padre, arrivati da poco dalla Spagna, sul circuito del vaudevill
della costa orientale. L'intera famiglia era in cartellone sotto il nome collettivo di «The Dancing Cansinos», una definizione un po' amorfa che poteva adattarsi a varie formazioni, da quella composta da Eduardo, i suoi fratelli e suo zio José al semplice duo formato da Eduardo stesso con una sorella. In ogni caso, le bocche dei Cansino da sfamare erano tante. Margarita ebbe ben presto due fratellini.
Dall'età di tre anni e mezzo in poi, grazie alle lezioni speciali che aveva ricevuto, era pronta per il debutto. Sul come esso abbia avuto luogo, circolano varie versioni. La più graziosa parla di una bambina di quattro anni, stanca di giocare con le bambole, che si avventura tra le luci della ribalta in pieno spettacolo, muove alcuni passi di danza fra gli artisti sbalorditi e si piega in un perfetto inchino mentre il teatro vien giù dagli applausi. Una versione appena un po' più elaborata dello stesso incidente è stata divulgata, a volte, da Rita in persona, nelle sue parole l'evento avrebbe avuto luogo alla Carnegie Hall e sarebbe stato un caso di spontaneità programmata, astutamente interpretato da una quattrenne precoce.
Infine, la versione più probabile comprende una figura di benefattore. Un altro artista di vaudeville, un italiano simile a Mastro Geppetto, di nome Basii Lamberti, avrebbe chiesto ai genitori la bambina in prestito, per dare un tocco di grazia a un numero musicale così e così. Ottenuto l'assenso dei suoi maggiori, la piccola ebbe così il primo incarico in scena, l'umile ruolo di porgere a Basil le mazzuole dello xilofono.
Questo evento leggendario ha un seguito anni dopo, Rita Hayworth, ormai diva della Columbia, notò, nel corso di uno spettacolo musicale, Stars and Stripes, un uomo anziano che suonava lo xilofono, mentre una ragazzina che aveva evidentemente più di quattro anni faceva una specie di strip in controcampo, strappando le risate del pubblico. Un numero divertente. Naturalmente il vecchietto era proprio Basil Lamberti e, sì, Rita gli fece avere una parte in Stanotte e ogni notte, e si produsse al suo fianco, togliendosi gli abiti mentre il vecchietto continuava, senza neanche degnarla d'uno sguardo, con la sua eterna esibizione allo xilofono.
da Rita Hayworth, Rizzoli/Milano Libri, 1989
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