13.4.13

Mondrian (di Pietro Scarpellini)

Composition with Red, Yellow and Blue, 1921
Mondrian non è un artista. Questa affermazione apparirà presuntuosa; infatti quasi tutti i critici d’oggi esaltano l’opera del pittore olandese. Tuttavia la retrospettiva di Mondrian alla Biennale di Venezia e ancor più quella recentemente chiusasi alla galleria d’arte moderna di Roma (novembre-dicembre 1956) hanno parlato chiaro. Mondrian avrà un suo posto nella storia per molte ragioni: per il movimento «De Stijl» di cui fu la figura più rappresentativa, per il suo influsso sull’architettura moderna, per la sua opera teorica, per il suo moralismo intransigente. Non per il valore della sua pittura.
Quando i Critici trovano belle le opere di Mondrian essi sono suggestionati dalle sue intenzioni. E guardando, per così dire, con gli occhi del pittore ciò che invece dovrebbe esser visto con gli occhi del critico, giudicano essere arte la perfetta corrispondenza tra idee e modo di esprimerle. Ma non si accorgono che queste idee sono dimostrate nello stesso modo e con lo stesso spirito con cui si dimostra un teorema.

Il fenomeno Mondrian o della suggestione, Il Ponte, XIII n.2, febbraio 1957
ora in Pietro Scarpellini, Deputazione di Storia Patria per l'Umbria, 2012

2 commenti:

Francesco Maria Cannella ha detto...

Dimostrare un teorma è conforme all'arte... Sono d'accordo su certe critiche espresse nei confronti di Mondrian, eppure, rispolverando certo astrattismo e design del '900 e parecchia 'roba' che passa in Tv non credo che la sua lettura così, mi scusi, pedissequa e accademica, possa invalidare l'Opera di chi sulla teoria ha inspessito colori e trame tutt'altro che fredde o prive di emotività e corresponsione verso un che di dato fruibile quale lo spettatore tende ad essere visto il gesto nel dichiararsi tale... D'altronde, penso che Lei non abbia capito assolutamente il Post da me pubblicato, sempre se la critica a Mondrian deriva dal suddetto_____

Francesco Maria Cannella

Salvatore Lo Leggio ha detto...

No, signor Cannella. Non ho visto il suo post (ma non mancherò di farlo). Il brano è tratto da un articolo sul "Ponte" di Pietro Scarpellini ed è una sorta d'omaggio allo studioso recentemente scomparso. E' anche una esemplificazione del suo criterio di giudizio di origine crociana, che considera estranei all'arte elementi di teoria o di polemica. Per la precisione io non condivido né il criterio né il giudizio specifico, ma sono contento che essi suscitino interventi anche molto critici come il suo.

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