31.10.18

Parcheggi e mobilità a Perugia. L'imperativo è fare cassa (Primo Tenca, micropolis – ottobre 2018)


La redazione di “micropolis”, mi chiede cosa penso della recente ristrutturazione dei posti auto in città, con particolare riferimento all'aumento smisurato di strisce blu ossia posti auto a pagamento. Dico subito che affrontare questo argomento senza contestualizzarlo nella più complessa situazione della mobilità urbana ha poco senso, cercherò quindi di costruire una cornice dentro la quale collocare le diverse questioni.
Bisogna partire da lontano. Perugia ha sempre sofferto di un certo isolamento, sia ferroviario che autostradale, al contrario di altre città dell'Umbria, come Foligno, o Orvieto. Poi con la costruzione dei due raccordi autostradali, le cose sono migliorate per il traffico privato, a parte le buche ed i continui lavori al Verghereto. Quello che invece non ha subito grandi migliorie è il traffico ferroviario, anzi nel caso della Ferrovia centrale umbra, invece di andare avanti si è andati indietro, sia per non averne colto le grandi potenzialità, sia per investimenti completamente sballati. Poteva essere la nostra metropolitana di superficie, doveva mettere in collegamento gran parte delle nostre città con il capoluogo, avendo esso un terminal ferroviario proprio nel cuore del centro storico, (cosa che succede di rado nelle città ubicate in collina). Con uno svincolo per l'aereoporto e Collestrada, il gioco era fatto. Ma sono mancate sia le competenze sia la volontà politica e questo grande disegno non si è portato avanti. So che ora si sta lavorando ad una ristrutturazione della Fcu, spero con buoni risultati, staremo a vedere.
Una cosa è certa: l'area metropolitana di Perugia non può più sopportare questi volumi di traffico privato. Siamo la seconda città in Italia per auto in circolazione.
D'altronde è comprensibile che il cittadino ricorra al mezzo privato se per andare con i trasporti pubblici da Monteluce al Silvestrini ci vuole un'ora e un quarto. Se pensate che è praticamente andato in porto il devastante progetto Ikea a Collestrada, la presenza di un mezzo ferroviario moderno, con passaggi brevi nel tempo, diventa indispensabile, pena il blocco del traffico in tutta l'area che va da Olmo a Ponte San Giovanni, Collestrada. Ricordo che parliamo di un insediamento colossale per la nostra regione, di cui francamente non si sentiva nessun bisogno (Ikea Ancona sta a un'ora e un quarto da Perugia): 5.500 posti auto, 45 mila metri quadrati di superfici commerciali, con tre grandi magazzini e 250 negozi. La già debolissima attrazione commerciale del nostro centro storico scenderà vicino allo zero, sopravviveranno alcuni bar, ristoranti, pizzerie e negozi per turisti.
Ci si doveva opporre a questa ulteriore mazzata al nostro territorio e alla rete della piccola distribuzione, ma si sa, la proverbiale lungimiranza dei nostri commercianti, si ferma alla rotonda di piazza Italia. A questo bisogna aggiungere un mostruoso aumento del traffico automobilistico. Le colonnine dell'Arpa che misurano le polveri sottili sforeranno i limiti ogni giorno, con buona pace della salute nostra e dei nostri figli.
Ma veniamo ai parcheggi. Negli anni ottanta Perugia si è dotata di una rete di parcheggi a ridosso del centro storico, con relative scale mobili per raggiungere l'acropoli, come poche altre città italiane erano state in grado di progettare. Suscitò particolare interesse in tutto il mondo la costruzione di una scala mobile all'interno della Rocca Paolina. I parcheggi sono sei, con una capienza collettiva di circa 2.100 posti, tutti a pagamento. C'è poi quello più recente di Porta nova (Pian di Massiano) di servizio al minimetrò: 2.800 posti gratuiti e senza disco orario. A tutti questi vanno aggiunti circa altrettanti stalli con striscia blu.
Poi sul finire degli anni Novanta si decide di costruire il minimetrò e iniziano i problemi seri per l'Amministrazione, in primo luogo per i costi del tutto spropositati per una città come la nostra (10 milioni di euro per anno a carico delle casse comunali, una volta finiti i lavori). A ciò si aggiunge una previsione del tutto sbagliata sui passeggeri trasportati: prima si parla di 19 mila al giorno, poi si scende a 15 mila, quelli trasportati realmente, a tutt'oggi, sono circa 5 mila. Anche grazie ai continui tagli operati dai governi centrali, in poco tempo nelle casse comunali vengono a mancare ingenti risorse. Nasce in gran parte qui il famoso buco di bilancio. Per far fronte a questa situazione si e costretti a vendere le quote possedute dal Comune delle partecipate: Gesenu, Umbria acque e infine Sipa (Società immobiliare parcheggi auto). Un poco alla volta il Comune si vende tutte le azioni. Nel frattempo cambiano anche i padroni: da Sipa si passa a Saba, con la quale nel 2007 si firma una convenzione che le dà in concessione tutti i parcheggi e le strisce blu esistenti, fino al 2047. Una vita! Saba è una multinazionale del settore, con sede in Spagna, è presente in cinque paesi d'Europa e di America Latina, possiede o ha in gestione 370 parcheggi con circa 200.000 posti auto, un vero colosso. I prezzi per ora di sosta a Perugia variano da 1,5 a 2,5 euro, tra i più cari d'Italia.
Da quasi cinque anni c'è stato un cambio alla guida politica del Comune. Siamo governati da una giunta di destra, con a capo il sindaco Andrea Romizi. Inutile dire che la nuova amministrazione si è trovata a gestire una situazione difficile, frutto di scelte strategiche troppo ardite delle passate amministrazioni, ossia si è continuato ad espandere la spesa e a lavorare su un progetto di città molto più grande di quella che realmente è Perugia. Questo in un periodo in cui tutti i dati economici ci dicevano che la crescita era finita, purtroppo non un fenomeno congiunturale ma strutturale, come hanno poi dimostrato gli anni seguenti.
La nuova giunta ha iniziato a tagliare la spesa un po' in tutti i settori e i risultati si vedono. Non passa giorno che i quotidiani locali non riportino lamentele dei cittadini per lo stato di degrado in cui versano aree verdi, strade e altro ancora. Poi per fare cassa si è dato il via a nuove colate di cemento che hanno interessato tutto il territorio comunale. Non abbiamo qui il tempo di fare una lista completa, ma si tratta di un vero assalto; da ultimo il progetto Ikea, con buona pace di chi predicava stop al consumo di territorio, come il nostro vicesindaco Urbano Barelli.
Per quanto riguarda il costo dei parcheggi, si mette in piedi una trattativa con Saba per un abbassamento dei costi, ma come dice Michele Guaitini, leader dei radicali, invece di andare a questi incontri armati di tutto punto ci si è andati con il cappello in mano. Tanto che Saba esce dalla trattativa, addirittura con una situazione migliore della precedente ovvero si porta a casa altre 217 strisce blu, per un totale di 2.700, molte di queste come a piazza Italia a 2,20 euro ora, più il pagamento nella fascia 1316 in alcune zone, come Elce, dove quella finestra era gratuita. Il Comune ottiene uno sconto del 18,5%, da 2,70 a 2,20 per la tariffa oraria e uno sconto tra il 20 e il 30% nel costo degli abbonamenti. Insomma, eravamo partiti per dargliele e invece le abbiamo prese. Sono stati inoltre tolti posti auto ai residenti, trattati come pezze da piedi e a tutte quelle persone che vengono ogni giorno a lavorare in centro e non hanno più un buco libero dove mettere la propria auto.
Si poteva seguire un'altra strada?
Certamente. Intanto cominciando a lavorare in proprio con le nuove strisce blu, mettendole a 0,50 euro l'ora e facendo concorrenza a Saba sul suo terreno. Poi reperendo nuovi posti auto sia in centro che in periferia: penso ad accordi con il Collegio della mercanzia per le ex officine Piccini in via del Fagiano, con l'Università per il parcheggio di Agraria e quello dell'Adisu, penso ai grandi spazi della immediata periferia come San Marco, Ponte Rio, Sant'Erminio, collegati con navette frequenti al centro storico. Nulla di tutto ciò si è fatto. Anzi da veri irresponsabili si seguita a promuovere il mezzo privato, restringendo la Ztl a piazza Italia (una barzelletta) e trasformando il centro storico in un parcheggio abusivo a tutte le ore del giorno e della notte, con il risultato che chi il centro lo abita non trova mai posto per la sua auto, tanto che molti residenti, quei pochi rimasti, stanno preparando le valigie. Un gran risultato, non c'è che dire.
Vorrei ricordare a tal proposito che nella città di Siena, ad ogni residente è garantito un posto auto all'interno delle mura e che il centro storico è chiuso a tutti, meno gli autorizzati, 24 ore su 24. Le città vicine simili a noi, come Arezzo, Macerata, Ascoli Piceno, sono tutte chiuse al traffico, ma qui comandano quattro commercianti e la loro ottusa mentalità e la giunta non sa fare altro che seguirne le istruzioni. Non siamo messi tanto bene.
Senza un nuovo protagonismo dei cittadini non si va da nessuna parte. Ruolo dei partiti? Non pervenuto!

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