Felice
Cavallotti, garibaldino, giornalista, parlamentare dell'Estrema
Sinistra, nell'Italia umbertina rappresentò una voce progressista in
molti campi; ma, come ben svela questa poesia, era un incorreggibile
maschilista. Accadeva assai spesso nel suo tempo, anche ai
progressisti, ma qualche eccezione si può trovare: De Amicis, per
esempio, guardava con simpatia alle prime forme di emancipazione
femminile nel lavoro. Qui invece al pregiudizio antifemminile sembra
accompagnarsi un pregiudizio contro la matematica. (S.L.L.)
La lapide a Felice Cavallotti nella piazza che gli è intitolata a Perugia |
Bionda fanciulla, che vai di numeri
Irta la mente rendendo e il core?
Numera i baci che non si scordano,
Numera i petali prima del fiore,
Perché non diati risposta grama
Alla domanda: M’ama o non m’ama!
Che vai di cifre sopra un quaderno
E core e mente, bimba, stancando?
Conta le sillabe del verso eterno
Che l’uno all’altra va susurrando.
Perché al poema che l’alme indìa,
Bimba, non manchi la prosodia!
Sommar coi baci le spemi care,
Sottrarne i dubbii gelidi, ansanti;
Gioie e speranze moltiplicarePer quanti ha il mondo petali e canti;
Poi suddividerle de la esistenza
Per ogni lacrima... questa è la scienza!
Roma,
marzo
1898
da Il libro dei versi, Barion 1921 nel sito di liber liber
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