Da Gramellini talora
dissento e fa bene qualche amico a segnalarne gli sfondoni, che fanno
a pugni con il perfezionismo che esalta. Ma questo pezzo su Salvini, di qualche giorno fa, mi pare particolarmente buono e degno di essere “postato” a
futura memoria, soprattutto per il finale. (S.L.L.)
Per sedersi sul trono del
centrodestra, influire sui palinsesti delle televisioni e stilare la
formazione del Milan, Silvio Berlusconi aveva dovuto comprarseli: il
centrodestra, le televisioni e il Milan. Invece Matteo Salvini sta
riuscendo nell’impresa di fare le stesse cose gratis. Prima ha
sostituito Berlusconi alla guida del blocco conservatore e nella
scelta dei direttori dei telegiornali, e adesso anche nei panni di
primo tifoso rossonero, quello che guarda le partite in tribuna
accanto al presidente della squadra avversaria e dispensa acuti
suggerimenti sui calciatori da sostituire. Tutto senza scucire un
euro. Il vero sogno del maschio italiano medio, di cui il felpato
(nel senso di felpa) e ruspante (nel senso di ruspa) Salvini è il
campione indiscusso.
Qualcuno obietterà che
il suo strapotere conosce ancora sparute sacche di opposizione. Pezzi
di centrodestra e di televisione si ostinano a resistergli. Persino
Di Maio si consente ogni tanto di alzare la voce. Quanto
all’allenatore Gattuso, gli ha risposto per le rime senza
soggezione alcuna, come al Milan non capitava dai tempi dell’immenso
Nils Liedholm. Lo svedese, irritato dall’ennesima intromissione
berlusconiana negli affari di spogliatoio, dichiarò in pubblico:
«Presidente grande esperto di calscio: lui ha iocato in squadra
oratorio». Durò pochi mesi. Vedremo se la stessa sorte toccherà al
compagno Gattuso, e soprattutto a Di Maio.
Corriere della Sera, 27 novembre 2018
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