19.11.18

La signora stanca e la logica del capitale (S.L.L.)


Una cosa senza importanza, in apparenza. Una signora, non giovane, alle cinque della sera racconta in bus la sua stanchezza. Dalle sei del mattino in giro per lavorare, mangiando un panino. Ora a casa a preparare la cena per il marito e il figlio.
Lavora con una cooperativa di pulizie che ha commesse in uffici, scuole, negozi ai quattro angoli della città. Delle undici ore che è durata la sua giornata di lavoro almeno tre le ha trascorse in spostamenti, in parte col mezzo dell'impresa, in parte col mezzo pubblico. Così i suoi compagni di lavoro, soprattutto compagne. Si lamenta, ma nello stesso tempo è contenta del fatto che per lei il lavoro non manchi.
Rifletto sulla mole significativa di spostamenti che impone in una città, anche piccola come Perugia, il servizio di pulizia. Quasi tutti gli uffici e gli spazi pubblici (scuole, ospedali, università, eccetera) hanno esternalizzato queste attività e le appaltano a imprese specializzate (cooperative o no). Penso, almeno per gli enti pubblici, a un servizio centralizzato e razionalizzato che utilizzi i lavoratori nel quartiere di abitazione o in quartieri limitrofi, riducendo di molto spostamenti, congestioni del traffico e inquinamenti e riducendo la necesssità di una imprenditoria-burocrazia che sulla ricerca di appalti e commesse lucra, talora con forme di capolarato. Credo che di fronte ai vantaggi - anche economici - che la scelta arrecherebbe anche ai privati, gli studi professionali, le banche, le attività commerciali, gli alberghi eccetera, sarebbero ben contenti di avvalersi di servizi di zona ben organizzati.
Un sistema di questo tipo, che a me pare di assoluto buon senso, urta però contro la logica del capitale, a cui anche il moltiplicarsi degli spostamenti offre occasioni di investimento e valorizzazione: un maggiore consumo di carburante, autoveicoli, suolo stradale, di per sé irragionevole, aumenta le possibilità di impresa e di profitto (perfino di lavoro se si vuole, anche se socialmente superfluo e per certi aspetti dannoso).
La pervasività del capitale comporta non soltanto la mercificazione di tutti i rapporti sociali, ma anche la sistematica dissipazione di energie fisiche e intellettuali.
Eppure se ti presenti con questo argomentare e spieghi che - applicandovi intelligenze umane e artificiali - i problemi pratici che una scelta di razionalizzazione comporta possono trovare soluzioni, se non di follia ti accusano di "semplicismo".
La "semplicità difficile a farsi" diceva quello.

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