6.4.13

Franco Fortini: ''Un'auto di buona compagnia''. Testo di un film Fiat

Franco Fortini
Nel novembre del 2010, a Torino, fu presentata al Cinema Massimo una breve rassegna intitolata Franco Fortini: storie di cinema tra lavoro e impresa. Vi vennero presentati i tre lungometraggi a tema politico di cui Fortini scrisse il soggetto: All’armi siam fascisti, Scioperi a Torino, Processo a Stalin. E furono anche proiettati i film prodotti per l’industria di cui Fortini curò i testi che accompagnavano le immagini. Fortini lavorò diversi anni in pianta stabile alla Olivetti, scrivendo –  tra altre incombenze - i manuali d’uso delle macchine per scrivere; ed, anche quando lasciò l’ufficio di Ivrea, continuò ad essere iscritto come collaboratore fisso per la pubblicità nei ruoli dell’azienda. Ma scrisse anche testi per altre aziende, prima fra tutte la Fiat.
“La Stampa” in quel novembre pubblicò un ampio stralcio dal testo scritto per un documentario sulla 128, dal titolo Progetto n.128, girato nel 1969 da Valentino Orsini, regista di documentari impegnati come I dannati della terra. Nei titoli del film non c’è la firma del poeta. Così scelse per una sorta di rispetto alla Olivetti che lo stipendiava, non già perché di quel lavoro si vergognasse per ragioni ideologiche. Fortini aveva tranquillamente firmato altri lavori promozionali per grandi aziende ed accettava la contraddizione di lavorare per l’industria e combattere il capitale, cosa che del resto facevano anche gli operai dotati di coscienza di classe.
Nell’articolo di presentazione su “La Stampa” Oddone Camerana spiega il contesto del documentario, che voleva soprattutto sottolineare la forza innovativa della “trazione anteriore”, una scelta tecnica allora inedita: “Una vittoria, questa, dell'ingegner Giacosa, che si era giocata la primizia insieme col progettista della Mini, Issigonis, avendola Giacosa sperimentata per primo sul banco di prova dell'Autobianchi Primula e applicata quindi sulla 128, sulla 127, strada seguita poi dalla Fiesta e dalla Golf”.
I documentari venivano prodotti per essere visti in primo luogo dagli addetti ai lavori: agenti, venditori, concessionari, meccanici, fornitori, finanza, stampa, il vasto mondo composto dalle decine di migliaia di persone che ruotano attorno all'automobile.
Per Camerana, che commenta il testo fortiniano, “il documentario sta al cinema come la saggistica sta alla fiction” e il “parlato” scritto da Fortini è un esempio pregiato di saggistica cinematografica: “I testi di Fortini sono un esempio di scrittura ora descrittiva, ora evocativa, sempre sapiente, qua e là ammonitoria e profetica, incalzante, una scrittura che riproduce l'esattezza delle inimitabili pagine dei manuali di uso e manutenzione olivettiani, una scrittura ritmata, ricca di contrasti, di colori e con una andatura che mima il montaggio dei pezzi meccanici in linea che scorrono nelle immagini. Si provino a rileggere certe pagine, mettendole a confronto con i testi pubblicitari dell'epoca, e si vedrà la differenza tra i due”.
Il testo di Fortini si conclude con l’augurio al nuovo prodotto di diffondersi in Europa e nel mondo. In effetti, commercializzata qualche anno dopo negli Stati Uniti, la 128 raggiunse, insieme alla 131, il traguardo delle 100.000 unità vendute in un anno. Lo spot pubblicitario che aveva accompagnato il risultato americano mostrava Enzo Ferrari che saliva su una 128 parcheggiata mentre una voce fuori campo diceva: «Mr. Ferrari drives a Fiat». (S.L.L.)
1969, La presentazione della Fiat 128
Nel Centro meccanografico le opinioni i desideri, i pareri dell'inchiesta di mercato, si mutano in cifre, percentuali, schede.
Si sovrappongono i visi di coloro che hanno parlato e di quelli che parlano ora.
Si lavora alla luce di innumerevoli dati, si verificano o si correggono ipotesi, si ottiene una proiezione statistica di gusti e bisogni o se si vuole un referendum di idee.
Se un'auto nuova vuole inserirsi con nuova autorità nella classe millecento, si dovrà pur sapere che i ceti i bisogni i poteri di pochi anni fa non sono più quelli d'oggi.
Il mondo insomma, tutto il mondo è diverso e diversa sia anche l'auto sua d'oggi giorno.
I tecnici pesano le preferenze, valutano ambizioni e scelte e persino le percentuali dei silenzi.
Voci del mondo e della vita, voci dell'esperienza, della fatica e dell'allegria entrano nel disegno, correggono le ipotesi del progetto, lo animano.
Il punto di partenza è il gruppo motore e trasmissione. Tutto avanti è stato detto.
Perché? Per guadagnare spazio, spazio a chi viaggia e ai suoi bagagli.
Qui staranno il blocco motore, la frizione, la scatola del cambio, il differenziale, la ruota di scorta. E' a partire da questo nucleo che si dovrà articolare l'intera vettura.
La scelta della trazione anteriore diventa determinante. La struttura della 128, se ancora deve essere definita, è già contenuta in questa decisione e ne sarè la conseguenza. […]
Che cosa insomma si vuole?
Che cosa si chiede?
Spazio per cinque persone ma non meno facilità di parcheggio, velocità ma non meno sicurezza, economico l'uso ma non meno bella la linea.
Questi i terni, di qui le scelte. Da queste contraddizioni prenderà consistenza l'idea generale, la strategia di quella che sta per essere la 128.
Trazione anteriore vuol dire più spazio? Carrozzeria più compatta vuol dire più spazio? Ma lo spazio va amministrato, va distribuito, solo allora la bellezza sarà in funzione della utilità e viceversa. Qui il disegno, il profilo esterno sono nati dalla ragione, perché hanno una ragione.
E non si parlano più qui due lingue diverse. Il linguaggio meccanico del motore, delle sospensioni, dei freni della trazione e della guida e quello della comodità, dell'eleganza, della sicurezza, dell'agio. Anzi, è un unico discorso.
La possibilità di portare tutto avanti si traduce immediatamente in una linea sempre più esatta, dove compatto non vuol dire stretto. Avremo dunque più rigida e più silenziosa la scocca, più capace il vano bagagli, più ampi i cristalli.
Tutta a portata d'occhio e di mano la strumentazione di bordo.
Così il profilo esterno della 128 è comandato dalle sue qualità interne, quando ritmo di cilindri, freni, ripresa, tenuta hanno la fiducia di chi porta la vettura, si può allora apprezzare l'armonia dell'ambiente di viaggio, dello spazio di abitacolo che ci portiamo attorno e che ci reca con sé.
Si può capire perché la 128 sia una macchina con cui si sarà sempre in ottimi rapporti, un'auto sempre di buona compagnia. […]
A una ventina di chilometri da Torino, a Rivalta, su 400.000 metri coperti di fabbriche nuove, con i metodi più avanzati, con gli automatismi più complessi, si costruisce la 128. Nell'officina di lastroferratura la scocca dell'auto, le grandi transfert multiple saltano automaticamente l'autotelaio, le fiancate, il padiglione. Il passaggio dalle macchine automatiche alle linee di montaggio di lastroferratura non può avvenire senza l'intervento intelligente di un'alta qualificazione tecnica. Il momento umano che è stato all'origine è anche alla conclusione di quest'auto. […]
Questa macchina dove si concentrano esperienze più lunghe dei lunghi convogliatori aerei e tecniche più nuove dei nuovi controlli elettronici.
Con il suo motore di tipo sportivo, ricco di scatto e di ripresa, capace dei 115 in terza, dei 135 in quarta,
che affronta di eguale umore il nervosismo dei semafori,
la prolungata violenza delle autostrade,
la ghiaia come l'asfalto,
la pioggia come il bel tempo,
il salmastro come lo smog,
i tornanti e le salite,
le pendenze e le discese.
Questa macchina che fa sempre buon viso
alla corsa di lavoro come al viaggio di piacere;
al pieno della famiglia domenicale come al lunedì del rappresentante.
Auto pratica al professionista, sicura al turista.
Compagna a chiunque.
Auto leale che deve quel che rende, rende quel che deve.
Va verso coloro che hanno aiutato ad immaginarla, le cui intenzioni abbiamo veduto mutarsi in una scheda in una cifra e poi la cifra in una quota e poi la quota in un disegno e il disegno in questa forma, in questa forza che già conosce qual è la sua via verso l'Europa, il Mondo. 
  
Da Progetto n.128 in “La Stampa”, 16-11-2010

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