31.1.15

Su Mattarella il gioco delle parti tra Renzi e Berlusconi (S.L.L.)

Su fb il caro compagno perugino che si firma Ciuenlai ha diffuso una nota dal titolo La sinistra mattarellata in cui, contro la vulgata che legge la candidatura (e la probabile elezione) di Sergio Mattarella come una rottura del “patto del Nazareno” tra Renzi e Berlusconi, interpreta la vicenda come un allargamento della “maggioranza ricostituente” ai piddini renitenti di Bersani, D'Alema, Fassina e Cuperlo, cui l'elezione di un presidente della Repubblica amico permette di sospendere la piccola (e inutile) guerriglia contro le riforme costituzionali ed elettorali previste dal famoso patto tra gli imbonitori. L'inclusione si estenderebbe persino alla SEL di Vendola e avrebbe lo scopo di bloccare la “peste Tsipras” che potrebbe arrivare anche in Italia. L'opposizione di facciata da parte di Berlusconi all'elevazione al Quirinale di Mattarella, non metterebbe in discussione i patti sottoscritti e renderebbe più ampio quel “partito unico della Nazione” (articolato in sottopartiti) asse dell'Italia nuova che è nei voti dei poteri forti nazionali ed internazionali.
Questa lettura viene confermata sul sito di “Internazionale” da Annalisa Camilli che scrive della “mossa democristiana” di Berlusconi: il Cav, per salvaguardare i patti sottoscritti (e i suoi interessi anche privati), non scoraggerebbe e non scomunicherebbe il dissenso interno, il voto a Mattarella di una quota dei “grandi elettori” di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra. E' un'ipotesi verosimile e credibile, anche se non sono certo che alla fine Berlusconi e i suoi non finiscano anche loro per votare ufficialmente Mattarella, “per senso di responsabilità nazionale”.
Insomma quanto sta accadendo ha tutta l'aria di un gioco delle parti.

E, tuttavia, è possibile che autori, registi e attori della messinscena abbiano sbagliato calcoli. 
La neutralizzazione dei residui carrieristici di D'Alema, Bersani e Vendola rende più facile, non più difficile, il contagio della “peste Tsipras”. Il discredito di quel ceto politico è grande e la loro partecipazione poteva farla abortire sul nascere l'ipotesi di una nuova e vera sinistra. Senza di loro è un po' meno difficile. 
Il secondo calcolo sbagliato potrebbe riguardare proprio Mattarella. E' successo altre volte che personalità considerate di secondo piano, investite di un ruolo decisivo di garanzia, lo svolgessero con scrupolo e abilità. A volte l'abito fa il monaco e Mattarella potrebbe andare oltre la funzione notarile che gli si vorrebbe assegnare difendendo valori ed equilibri della Costituzione del 48, quella antifascista.

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