12.1.15

Torce, torte e auguri (Roberta Carlini)

Nel sito di Roberta Carlini, la nostra cara Robertina che fu pilastro del “manifesto”, trovo questo articolo augurale, con dentro un filo di speranza. Nei primi giorni dell'anno nuovo è successo di tutto, ma quel filo non è male conservarcelo. (S.L.L.)

Ho conosciuto Alessandra, il giorno dopo Natale. Alessandra è un’architetta, da un po’ di tempo gestisce un bed and breakfast nel centro di Roma. Ci ha parlato delle torce. «Ai miei ospiti do le torce, quelle a pile. Perché le chiese di Roma sono tutte buie dentro, certi quadri e opere d’arte si possono vedere solo così. E sapessi come sono contenti quando tornano la sera, ognuno con la sua torcia!». Non si limita a dare le torce, Alessandra. Gli mette in tasca anche delle fotocopie, con la piantina delle chiese e le frecce su quel che di più bello c’è da vedere. Li avverte delle cose nascoste, che però si possono visitare chiedendo ai custodi. Li consiglia, sforna torte per la colazione e mappe per tour individuali, a volte li accompagna in posti che sennò non vedrebbero mai e che lei conosce uno per uno. «Se non facciamo così questa città non si riprende più». E “così” è: sveglia tutte le mattine alle 5 e 30, lavoro bruto (sì, servile: fare le colazioni, lavare stanze e bagni e biancheria, eccetera), lavoro culturale (dalle torce in su), spesa, amici, riposo, sveglia. «Dobbiamo lavorare, senza puzza sotto il naso, a volte mi pare che qua ci siamo dimenticati di come si lavora», dice Alessandra mentre beve la sua cioccolata bollente, elenca tesori di chiese nascoste e accenna a un grande progetto nazionale (e oltre) in corso a casa sua. E si diverte, anche.
Migliori auguri di buon anno non riuscirei a inventarli: grazie Alessandra, se non facciamo così non ci riprendiamo più. Perciò, facciamo così.


www.robertacarlini.it” lunedì, 29 dicembre 2014

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