2.1.18

PCI 1984. La morte di Amerigo Terenzi. Lontano da Roma

Su un “manifesto” di 33 anni fa e rotti un breve necrologio per Amerigo Terenzi. L'autore, secondo me, è Valentino Parlato; sono convinto che anche altri, se avranno letto con attenzione, condivideranno l'attribuzione. (S.L.L.)

Ieri pomeriggio le agenzie hanno trasmesso che Amerigo Terenzi, già amministratore dell’ “Unità e, soprattutto, di Paese sera, è morto per emorragia cerebrale nella Corea del nord. L’emorragia cerebrale lo avrebbe colpito — dice l’agenzia — «in una località dei monti Keumkang».
Amerigo Terenzi, è stato un personaggio della Roma degli anni ’5O e ’60. Nato a Roma il 17 aprile del 1909 e iscrittosi al Pci nel 1943 (quarantun anni fa) Amerigo Terenzi fu un protagonista del mondo dell’editoria e del mercato d’arte, fu un comunista fedele al suo partito — anche se scettico e smaliziato — ma fu soprattutto un romano. Il fatto che più colpisce di questo esito della sua vicenda umana è il luogo della morte: lontano da Roma.
Amerigo Terenzi fu oltre che comunista soprattutto un imprenditore nel senso più poeticamente schumpeteriano del termine. Riuscì a organizzare in tempi durissimi e assai poco propensi all’effimero la più grande mostra di Picasso che mai ci sia stata a Roma e forse in Europa. Riuscì a lanciare un prodotto editoriale straordinario e impensabile nell’Italia degli anni ’50, quale fu “Paese sera”. È abbastanza per un destino umano ed è un peccato che abbia dovuto chiudere gli occhi «lontano da Roma».


“il manifesto”, 29 aprile 1984

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