28.11.11

1936. Francis Scott Fitgerald alla figlia Scottie sull'arte del racconto.

Nel 2003 Rosellina Archinto pubblicò, per la prima volta in Italia, le Lettere a Scottie di Francis Scott Fitgerald per la cura di Massimo Bacigalupo. 
Il libro raccoglie le lettere che il celebre scrittore del Grande Gatsby scriveva alla figlia negli ultimi, per lui pesanti, anni 30, quando, pur emarginato e con redditi ridicoli, s'impegnava a mantenerla in uno dei più esclusivi college di New York. L'epistolario è interessante anche per le risposte della giovane figlia, talora fatua, ma spesso grintosa e combattiva. 
Una lettera di Francis del 20 ottobre 1936 discorre della vocazione letteraria di Scottie, che si cimentava nell'arte del racconto, e contiene, corta e sugosa, una vera e propria lezione.
"Non scoraggiarti più di tanto perché il tuo racconto non è perfetto. Allo stesso tempo, non ho intenzioni di incoraggiarti a riguardo, perché, dopo tutto, se vuoi fare sul serio ed avere successo, devi avere i tuoi ostacoli da superare e devi imparare dell'esperienza. Nessuno è mai diventato scrittore solo perché voleva diventarlo. se hai qualcosa da dire, qualcosa che senti che nessuno ha mai detto prima, devi sentirlo così disperatamente che troverai un modo per dirlo che nessuno ha mai trovato, così la cosa che devi dire e il modo di dirla si mescolano come una materia unica: indissolubili come se li avessi concepiti insieme".

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