6.11.11

Quintino Sella (S.L.L.)


Quando Maturanzio era consigliere regionale, gli accadde di andare in folta delegazione al Ministero del Tesoro. Arrivò in ritardo, trafelato per un lungo tratto a piedi che aveva dovuto percorrere. I suoi compagni di delegazione stavano già nella sala, seduti. Oltre alle sedie per lo staff ministeriale, che non era ancora arrivato, poste su un lato del tavolo, c’era in un angolo solo una sedia libera, antica. Maturanzio andò subito ad occuparla, ma il presidente Carterio lo fulminò con lo sguardo e gli disse: “No, quella è la sedia di Quintino Sella”. Maturanzio si rassegnò: “Vabbé, resterò in piedi”.
Passavano i minuti e il Ministro, seguendo una inveterata e pessima consuetudine, si faceva attendere. Maturanzio quatto quatto andò di nuovo a sedersi sulla seggiola vuota. Carterio tornò a dirgli: “Non hai inteso? E’ di Quintino Sella”. Il consigliere stavolta perse le staffe: “E se sto cazzo di Quintino Sella non arriva, io devo stare dritto in piedi tutto il tempo?”.

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