Umbertide (Pg), La Chiesa di San Bernardino vecchio |
Una commissione di studiosi martedì 1 ottobre 1861 propone al Consiglio comunale di Fratta, in Umbria, di adottare il nuovo nome di «Umbertide». E' un omaggio che gli storici vogliono fare al principe di Piemonte Umberto, figlio di Re Vittorio Emanuele II e suo futuro erede al trono. Oltre al gesto di ossequio alla Real Casa, la proposta è fondata anche su elementi storici. La località di Fratta, nell'alta valle del Tevere, abitata fin dall'epoca del bronzo dagli antichi umbri e poi dai romani, fu distrutta dai Goti. Venne poi ricostruita fra il Nono e il Decimo secolo dopo Cristo, con la denominazione di «Fracta filiorum Humberti», ovvero sito incolto dei figli di Umberto. La «Fracta» era uno scoglio cespuglioso, sul quale era stata costruita una fortezza, a difesa di un ponte sul Tevere. Una diga in legno, cento metri più a valle, faceva salire il livello delle acque fluviali e le deviava nel fossato che cingeva le mura. Mentre Adalberto, Ingilberto, Benedetto o Bonifacio, sarebbero i rifondatori della città, nonché figli di Uberto o Umberto, a sua volta figlio naturale del Ugo di Provenza, Duca di Borgogna, proclamatosi Re d'Italia nell'anno 922. Oltre che antico borgo medievale Fratta è patria d'origine di diversi garibaldini che parteciparono all'impresa dei Mille e che nel 1867 seguiranno il generale Garibaldi nella spedizione nell'agro romano. La nuova denominazione «Umbertide» verrà accettata, ma sarà adottata ufficialmente del 1863.
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