Nel 2007 Roberto Faenza, oltre a dirigere I Vicerè per il cinema, scrisse una prefazione al romanzo di Federico De Roberto per le edizioni e/o, nella quale si legge come «Tomasi di Lampedusa, egli stesso nobile, vedesse nella nobiltà un baluardo contro il decadimento morale e materiale dell'Italia unita, mentre De Roberto coglieva in essa i germi del corrompimento in fieri». (S.L.L.)
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