Marco Pannella, è noto, ha un'eloquenza torrenziale, ma gli è invecchiata male: ripetizioni, ellissi, allusioni incomprensibili, parentesi senza fine. Pure non gli è del tutto venuta meno la mossa del cavallo, la capacità di scoprire lo spessore delle cose con un procedere che aggira. Ieri mattina da Corradino Mineo parlando di Boffo gli è scappato un "alla fine potrebbe averci guadagnato". Cosa? "Il diritto di essere sè stesso a fronte alta, senza nascondersi davanti alla sua stessa famiglia". E ha poi aggiunto che dell'aggressione di Feltri era evidente il risvolto omofobico: "Se avesse patteggiato la condanna per molestie a un marito tradito, Feltri non ne avrebbe neanche parlato. Sono tempi brutti per gli omosessuali".
Tra ieri e oggi due cari amici, Santo Graziano e Stefania Piacentini, hanno postato su Facebook due foto parallele, Santo di un bacio tra donne (col commento "Se non ti dà fastidio condividi"), Stefania di un bacio tra uomini (con la frase "non ho problemi a pubblicare sulla bacheca, e tu?"). Stamane tra le accuse che un tal Di Cofrancesco spara su "Libero" contro Fini c'è anche quella di un eccesso di comprensione verso la legalizzazione delle convivenze omo; 'come reagiranno i suoi vecchi camerati?' si chiede. Nel frattempo aumentano, tra le condanne sempre più formali, le aggressioni di strada ai gay e dappertutto sembra manifestarsi una regressione su questo tema.
Non sono innocenti i preti.
Il nuovo catechismo non ha affatto superato le antiche prevenzioni: "Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati, che sono contrari alla legge naturale, che precludono all'atto sessuale il dono della vita e non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale".... Le persone omosessuali sono chiamate alla castità". Insomma, gli omossessuali non debbono esprimere la loro natura. Specialmente se sono sposati ed hanno figli.
Tra ieri e oggi due cari amici, Santo Graziano e Stefania Piacentini, hanno postato su Facebook due foto parallele, Santo di un bacio tra donne (col commento "Se non ti dà fastidio condividi"), Stefania di un bacio tra uomini (con la frase "non ho problemi a pubblicare sulla bacheca, e tu?"). Stamane tra le accuse che un tal Di Cofrancesco spara su "Libero" contro Fini c'è anche quella di un eccesso di comprensione verso la legalizzazione delle convivenze omo; 'come reagiranno i suoi vecchi camerati?' si chiede. Nel frattempo aumentano, tra le condanne sempre più formali, le aggressioni di strada ai gay e dappertutto sembra manifestarsi una regressione su questo tema.
Non sono innocenti i preti.
Il nuovo catechismo non ha affatto superato le antiche prevenzioni: "Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati, che sono contrari alla legge naturale, che precludono all'atto sessuale il dono della vita e non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale".... Le persone omosessuali sono chiamate alla castità". Insomma, gli omossessuali non debbono esprimere la loro natura. Specialmente se sono sposati ed hanno figli.
Dei leghisti, celoduristi storici, non è necessario dire.
Eppure il peggio del peggio in questo campo lo ha espresso ancora una volta Berlusconi, per l'impudente naturalezza con cui dice le cose che dice. Ho visto solo ora un video di fine giugno, lo stesso che ho linkato nel titolo di questa nota. Vi si vede il Presidente del Consiglio, nell'esercizio delle sue funzioni dire a un gruppo di operai : "Non sarete mica gay? La prossima vi porto le veline".
La cosa è gravissima: se il capo del governo si lancia in queste disgustose manifestazioni di omofobia siamo perduti. Oppure no: può voler dire che la questione è politica e che l'intolleranza verso gli omosessuali è uno dei pilastri che sorreggono il governo. Possono allora il sindacato, le sinistre considerare la battaglia culturale sul tema dell'omofobia un impegno secondario, un di più? (S.L.L.)
La cosa è gravissima: se il capo del governo si lancia in queste disgustose manifestazioni di omofobia siamo perduti. Oppure no: può voler dire che la questione è politica e che l'intolleranza verso gli omosessuali è uno dei pilastri che sorreggono il governo. Possono allora il sindacato, le sinistre considerare la battaglia culturale sul tema dell'omofobia un impegno secondario, un di più? (S.L.L.)
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