Tratto da un classico del taoismo cinese, Il libro di Chuang Tzu (è questa la translitterazione oggi preferita), questo sogno fu a lungo al centro dell'attenzione di Jorge Louis Borges, lo straordinario letterato cieco del subcontinente latino-americani, raffinatissimo contaminatore di sogno, realtà e astrazione, fin dalla sua Nuova confutazione del Tempo, opera sua centrale negli anni 40 del Novecento. Io l'ho ripreso dalla Antologia della letteratura fantastica che Borges compose insieme ad Adolfo Bioy Casares e Cristina Ocampo e che fu pubblicata in Italia dagli Editori Riuniti, con la traduzione di Giuliano Bertuccioli. Autore e protagonista del racconto è appunto Chuang, filosofo taoista noto per un suo peculiare anarchismo.
Un tempo io, Chuang Chou, sognai di essere una farfalla: una farfalla svolazzante, contenta di essere tale e ignara di Chuang Chou.
All'improvviso mi destai ed ecco: ero tornato ad essere davvero Chuang Chou.
Adesso però io non so più se sono Chuang Chou, che ha sognato di essere una farfalla, o se sono una farfalla, che sogna di essere Chuang Chou, benché tra una farfalla e Chuang Chou vi sia certamente differenza.
Questo è quel che si dice "Trasformazione delle cose".
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